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BIOETICA

La colpevole innocenza dei consumatori: informazione e responsabilità

La colpevole innocenza dei consumatori: informazione e responsabilità
Appuntamento il 9 luglio a Roma sulla possibilità di incidere sulle produzioni alimentari e sulle vite di milioni di esseri viventi umani e animali.

Il Comitato Bioetico per la Veterinaria (CBV) vuole sollevare un dibattito sulla disattenzione che i consumatori hanno nei confronti del cibo che pure è elemento indispensabile e di uso quotidiano per la sopravvivenza.
Lo farà la mattina del 9 luglio, a Roma, con il convegno La colpevole innocenza dei consumatori organizzato presso la Sala della Mercede, aperto agli addetti ai lavori e al pubblico. Comitato Scientifico: Pasqualino Santori, presidente CBV. Per l'ANMVI parteciperà il Vice Presidente Raimondo Colangeli.

La progressiva industrializzazione degli allevamenti e il conseguente trattamento degli animali a stregua di "macchine" preoccupa i cittadini europei fin dagli anni '60 ed ha portato a produrre la politica europea sul benessere animale. In questo ambito l'espressione "benessere animale" fornita ai consumatori è fuorviante, perché il benessere di cui si parla è diverso da quello dei "centri benessere" sulla bocca di molti. L'approfondimento della questione mostra, tuttavia, che il problema è più vasto e non solo relativo ai cibi di origine animale, anche se per questi l'evidenza rimane maggiore, ed è da estendere a tutto il cibo, anche quello vegetale.

Informazione-  L'informazione al consumatore è insufficiente e di questo si parla da anni. Tutto lascia pensare che la situazione rimarrà tale se il consumatore non assumerà un atteggiamento attivo. Riteniamo che motivo pressante per acquisire un atteggiamento attivo e critico, prima che per ragioni di salute o qualità degli alimenti, sia dovuto a questioni etiche.
Comprando un cibo anziché un altro si avallano autentici misfatti. Il consumo di cibo rispetto agli altri consumi ha delle diverse caratteristiche perché inevitabile per sopravvivere e perché permeato di ingiustizie nei vari passaggi dalla produzione all'utilizzo. I produttori, cioè le persone che lavorano, gli animali degli allevamenti e l'ambiente naturale che viene coinvolto sono talmente deboli da essere sottoposti a vessazioni che potranno essere contrastate solo con la forte partecipazione dei consumatori, veri giudici di filiera.
La scarsa informazione fornita è accompagnata allo scarso interesse a saperne veramente di più al di là di prese di posizione ideologiche pro o contro questo e quello. In fondo nei paesi ricchi il cibo non è mai stato così abbondante vario e a buon mercato in tutta la storia e non ci si rende conto a pieno che la situazione potrebbe peggiorare nel futuro oltre che essere ingiusta al momento. La filiera lunga rende difficile l'analisi dei passaggi ma anche la filiera breve richiede il porsi preoccupazioni morali che non possono essere racchiuse nel solo rapporto prezzo-qualità.

Responsabilità- Il CVB ritiene che il cittadino consumatore non abbia solo il diritto a essere informato ma anche il dovere di cercare informazioni, e la responsabilità morale della ricaduta pratica delle sue scelte sulla vita della parte debole e misconosciuta della filiera. Parlando di responsabilità il CBV auspica "un cambio di paradigma, di approccio mentale e l'avvio di un dibattito culturale su ciò che è insito nella condizione biologica umana come il mangiare, ma che nei paesi ricchi è ormai dato per scontato se non per le raffinatezze gastronomiche e i prodotti d'elite. Un'attenzione proattiva all'acquisto di cibo e un consumatore padrone delle sue scelte potrebbero avere l'effetto pratico di ingenerare un circuito virtuoso sugli elementi a monte, desiderosi di non deludere chi li giudica".
Ripartire meglio gli utili a partire dalle parti deboli "non è detto che debba necessariamente aumentare i prezzi ma questa possibilità non dovrebbe essere esclusa, visto che per le popolazioni ricche la spesa per l'alimentazione incide sul reddito in modo molto minore che in passato e che le popolazioni più povere vivono in ambiente rurale da dove, per tendenza consolidata da lungo tempo, scelgono di fuggire per divenire poveri urbani con altri problemi socio-economici su cui intervenire".

Il ruolo dei testimonial pubblicitari- Il soddisfacimento di esigenze anche morali nella valutazione di una nuova forma di "qualità" non potrà esimere i personaggi famosi nel ruolo di testimonial dal fare anch'essi indagini su quanto pubblicizzano.

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La colpevole innocenza dei consumatori
Roma: mercoledì 9 luglio 2014
Orario: 9 – 14- Sala della Mercede Via della Mercede 55 – Roma
E' richiesta prenotazione a ordineveterinariroma@ordineveterinariroma.it
L'ingresso è consentito in giacca e cravatta.