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Ridurre le mastiti: conclusioni sul metodo MastField

Ridurre le mastiti: conclusioni sul metodo MastField
Termina quest'anno il progetto MastField (Applicazione di sistemi molecolari innnovativi per il controllo in campo delle mastiti bovine). I risultati.

Abbattere le mastiti bovine identificando negli allevamenti la presenza dei ceppi patogeni più contagiosi. E' l'obiettivo del progetto MastField, che punta ad un nuovo metodo diagnostico in grado di identificare con rapidità ed efficacia la presenza anche di mastiti sub-cliniche in stalla, ottimizzando gli interventi sanitari e contenendo le perdite qualitative e quantitative nella produzione di latte. I ricercatori hanno quindi cercato di identificare eventuali differenze genetiche tra ceppi ad alta e bassa contagiosità di staffilococco aureo attraverso lo studio della sua presenza in 31 allevamenti.

"Nelle aziende analizzate spiega Bianca Castiglioni (CNR) abbiamo effettuato un campionamento del latte per ciascuna bovina, seguito da una analisi batteriologica su tutte le bovine risultate positive. Sulla base di questi risultati abbiamo quindi scelto otto aziende-controllo con bassa prevalenza di animali infetti e otto aziende-caso con alta prevalenza. Abbiamo quindi messo a confronto i ceppi i solati dai due gruppi di azianede analizzandoli con tecniche di analisi del Dna e delle proteine per identificare caratteristiche associabili a ceppi altamente diffusivi con l'obiettivo di utilizzarle in un test diagnostico per la caratterizzazione del livello di patogenicità dei ceppi presenti in stalla".

I ricercatori hanno sviluppato la tecnica Rs-pcr (Repetive Sequence Polymerase Chain Reaction) che è in grado, leggendo alcune sequenze del Dna del patogeno, di identificare in modo univoco i diversi ceppi a costo inferiore ai 10 euro. Con i dati raccolti nelle aziende-caso, la tecnica si è perfezionata fino a diventare un sistema "capace di dare indicazioni utili per scegliere la strategia di controllo di contrasto migliore, da quelle radicali di test and cull con eliminazione della mandria dei capi infetti, fino alla convivenza causata da ceppi  non patogeni".

Finanziato dal 2010 con 480milioni di euro, di cui 280 alla Regione Lombardia, il MastFiled ha coinvolto sette partner: il Crsa, il Parco tecnologico padano, il Cnr, l'Izsler, il Divet dell'Università di Milano e l'Aral Lombardia. Il nostro studio- ha concluso  Castiglioni- ha dimostrato come questa metodica, sviluppata inizialmente da alcuni ricercatori svizzeri di Berna, può essere adattata e fatta funzionare anche nel contesto lombardo e può essere anche uno strumento utile per identificare i ceppi più contagiosi. Il sistema può essere usato già oggi di routine come servizio diagnostico agli allevatori". (fonte)