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IL TESTO

Precariato, non sarà un diluvio di concorsi

Precariato, non sarà un diluvio di concorsi
Il decreto legge che sancisce la fine del precariato consente, in realtà, di ripetere in casi estremi le esperienze di contratto a termine.
"Le misure introdotte per modificare l'iter dei concorsi pubblici hanno rivelato come il trattamento riservato ai precari fosse mitigato dalla divisione equa dei posti tra nuovi candidati e vecchie conoscenze della pubblica amministrazione. Così, nel disegno di legge che finirà all'esame del Parlamento, viene messo in chiaro come il 50% delle posizioni aperte con un bando pubblico".

Secondo il notiziario Leggo Oggi che anticipa il testo del provvedimento  non ci sarà "un diluvio di concorsi per stabilizzare i precari",  anche "perché per lo Stato sarebbe un costo assolutamente insostenibile". I precari della pubblica amministrazione in Italia sono oltre 155mila, di cui 86mila hanno contratto a tempo determinato, 42mila hanno rapporto co.co.co., 18mila sono gli addetti ai lavori socialmente utili e poco più che 9mila gli interinali, mentre qualche centinaia ha in essere un contratto di formazione.

Così, specifica il nuovo provvedimento del ministro D'Alia, per accedere ai posti riservati ai precari nei futuri concorsi pubblici, bisognerà aver maturato per lo meno 3 anni di carriera nella pubblica amministrazione nell'arco degli ultimi 5 solari, in svolgimento di un contratto a tempo determinato e senza aver lavorato presso organizzazioni di stampo politico.

Questo, il quadro, che verrà comunque tenuto d'occhio dalla cabina di regia ministeriale, che dovrà conoscere le esigenze dei singoli enti che richiedano di accedere ai posti riservati ai precari, previa dichiarazione motivata. Le selezioni potranno essere svolte entro il 31 dicembre 2015, data limite a cui è stata prorogata la validità delle graduatorie da cui molti atipici provengono. Resterà comunque possibile, entro la stessa data, ricorrere a contratti a temine per colmare vuoti di organico da parte degli enti territoriali. Scadute le graduatorie, poi, il bilanciamento tra precari ed esterni nei posti assegnati via concorso dovrebbe diventare la regola.

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