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OPEN SCIENCE

Ricerca: una proposta di legge firmata Ilaria Capua

Ricerca: una proposta di legge firmata Ilaria Capua
Due articoli per una proposta di legge che punta all'open science. Ricercatori siano un modello per i giovani.

Pubblicare sul web i risultati delle ricerche scientifiche. Anche quelli negativi, che pure sono importanti per la ricerca. A questo punta la proposta di legge a cui sta lavorando l'onorevole Ilaria Capua, ricercatrice del dipartimento di Scienze biomediche comparate all'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, come lei stessa ha spiegato questa mattina a Roma, nel corso dell'incontro "OpenScience". La scienza va a rete unificata in ricordo di Rita Levi Montalcini'.

"Stiamo lavorando a una proposta di legge di due articoli che vada nella direzione dell'Open Science anche in Italia. Con il primo articolo imporremo a chi ottiene finanziamenti dallo stato italiano di pubblicare i risultati delle ricerche in riviste open access. Con il secondo di pubblicare i report finali delle ricerche con il rendiconto finanziario sul web in modo che siano accessibili a tutti. Questa e' una strategia a brevissimo termine che si puo' fare a costo zero. Poi speriamo di fare molto di piu' se la legislatura ce lo permettera' soprattutto per creare una cultura open access".

"L'Italia e' libera ma povera - continua Capua - e non solo per la ricerca. I ricercatori italiani dovrebbero cercare di rendersi piu' competitivi e accedere a finanziamenti che arrivano da altri Paesi. Perche' la ricerca e' competitiva a livello assoluto, uno deve essere tra i piu' bravi in assoluto. In questo Paese, poi, ci sono pochi modelli di scienziati. Soprattutto per le ragazze. C'e' bisogno di scienziati di successo che siano presenti sui media, che si rendano visibili per stimolare i ragazzi a intraprendere questa carriera che e' bellissima".

Sulla proposta di legge dell'On Capua, c'è stato anche il commento del Ministro della Salute Renato Balduzzi: "Concordo con quanto sta facendo Ilaria, e anziche' fare due articoli ne farei uno - scherza - perche'
queste cose devono essere semplici e dirette. Trasparenza nelle pubblicazioni e nei dati, e chiarezza nei risultati: sono questioni di buon senso, non c'e' nulla di punitivo".