• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31390

“Una buona cooperazione tra pubblico e privato”

“Una buona cooperazione tra pubblico e privato”
Questo il senso del Protocollo AIA ANMVI FNOVI sul veterinario di fiducia secondo la Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute, che oggi ha aperto i lavori del 14 Congresso SIVAR. "Sburocratizzare e semplificare" aiuterà anche l'epidemio-sorveglianza. Gaetana Ferri: "Il Ministero ci crede, abbiamo l'ambizione di poterlo fare".

"Ci vuole una figura garante dell'allevamento" e i tempi sono maturati ora, perché lo chiede il "regolamento di polizia veterinaria europeo" (l'Animal Welfare Strategy), ma anche perché si sono chiariti i ruoli e i compiti.

Nel ripercorrere la legislazione sul veterinario d'azienda, la dirigente ministeriale ha ricordato come già la Direttiva 97/12/CE introducesse questo veterinario, definendolo "riconosciuto". Tuttavia, questa direttiva è rimasta "inattuata", perché delineava un soggetto che non doveva avere rapporti economici con l'azienda zootecnica, e individuava una sorta di soggetto terzo fra il veterinario privato e quello pubblico, difficilmente concretizzabile.

Oggi si parla di veterinario "di fiducia", una definizione "accattivante", ha detto Gaetana Ferri, con compiti di assistenza e di consulenza rispecchiabili nella legislazione comunitaria, che è infatti alla base del Protocollo siglato da AIA ANMVI e FNOVI: il Regolamento CE 852/2004, il Regolamento 853/2004 e la PAC- Condizionalità.

Un ruolo di assistenza e di consulenza, quello del veterinario d'azienda, che il Ministero della Salute guarda con interesse, per semplificare da un lato e implementare dall'altro: "Siamo interessati alle rendicontazioni automatizzate e allo snellimento dei flussi informativi, così come a cooptare i dati che vengono dal settore privato- ha detto Gaetana Ferri- dati che ci aiutano a conoscere la situazione in atto". Un esempio è – ha detto la dirigente ministeriale- l'Anagrafe Nazionale Felina che raccoglie dati volontari, utile anche al sistema delle anagrafi ufficiali.

Si va verso uno "spostamento dei controlli in allevamento" che richiede una "buona cooperazione" tra veterinari ufficiali e veterinari privati, anche nelle aree marginali che hanno maggiori difficoltà a prepararsi al futuro. Le basi di questa collaborazione sono già state gettate in una raccomandazione OIE del 2006, "ancora molto attuale". Tutto questo "non avverrà domani mattina", perché "c'è un processo culturale da costruire", ma il Ministero della Salute ha "sostenuto entusiasticamente questo Protocollo" ed è "pronto alla ratifica ufficiale di questo sistema non appena sarà avviato". Oltre a quanto già prefigurato nel Protocollo, il Ministero della Salute pensa al coinvolgimento del veterinario di fiducia negli audit con i dipendenti pubblici, in un'ottica di valorizzazione dei prodotti che vanno sul mercato e anche di partecipazione agli incontri quando il sistema si trova di fronte ad eventi nuovi e da monitorare come nel caso del virus di Schmallenberg.

La "buona cooperazione" tra pubblico e privato è intesa dal Ministero della salute anche come base comune per comportamenti uniformi e coerenti; a questo proposito ha parlato di linee guida che garantiscano la medesima base culturale. E proprio linee guida sono in preparazione sulla paratubercolosi, così come indici per il benessere animale con valore di "indicatori" per valutazione complessive di salute e benessere.

Accennando all'importanza delle anagrafi zootecniche, Gaetana Ferri ha anche annunciato imminenti notizie sull'anagrafe degli equini, rispetto alla possibilità di "travaso e lettura" dei dati UNIRE all'interno della banca dati AIA.

Nella foto: Marco Colombo (Vice Presidente ANMVI con delega al settore degli animali da reddito), Gaetana Ferri (Direttore Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari) e Gaetano Penocchio (Presidente FNOVI) alla sessione sul veterinario aziendale che oggi ha aperto i lavori del 14 Congresso SIVAR, a Palazzo Trecchi