Non sembrano andare in questa direzione, come già fatto notare in una lettera senza risposta al Presidente Serafino Zucchelli, gli ultimi aggiornamenti dai vertici dell'Onaosi che nella seduta del 21 e 22 ottobre, hanno "preso atto che l'ONAOSI ha proposto un emendamento per sanare il contenzioso con i Sanitari che negli anni dal 2003 al 2006 avevano omesso il pagamento del contributo divenuto obbligatorio per tutti gli iscritti agli Ordini Professionali di categoria in forza dell'art. 5 della Legge Finanziaria 289/2002". Non si dice infatti che su quell'obbligo è intervenuta una pronuncia di illegittimità costituzionale.
Si aggiunge, anzi, al contrario che "il tentativo di trovare una soluzione era stato già fatto in occasione della Manovra governativa di luglio scorso, ma era stato rigettato in seguito al voto di fiducia che aveva espunto ogni emendamento".
Per concludere che "La Fondazione è stata ancora recentemente sollecitata dai Ministeri Vigilanti a perseguire nella riscossione delle suddette somme dovute all'ONAOSI quale atto dovuto".
A dimostrazione della determinazione a rivendicare l'obbligo, la Fondazione pubblica in polemica evidenza sulla sua home page la lettera di una iscritta che racconta la propria legittima testimonianza e svolge libere considerazioni sulla materia previdenziale.
OBBLIGO ONAOSI, CHE FINE HA FATTO LA SANATORIA?
ONAOSI, MEDICI SSN CONTRO OBBLIGO ONAOSI