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NESSUNA SOSPENSIONE A TERAMO, L’ORDINE REPLICA

NESSUNA SOSPENSIONE A TERAMO, L’ORDINE REPLICA
Dal giorno della sua scarcerazione nessuna sospensione è più operativa in capo all'iscritto. E' questo il chiarimento dell'Ordine dei Medici Veterinari di Teramo trasmesso al quotidiano La Città di Teramo per diritto di replica e per riportare la questione nei giusti termini: il provvedimento non è stato né arbitrario né illegittimo.

 

Il Presidente dell'Ordine dei Medici Veterinari di Teramo, Maurizio Manera, ha inviato una replica al quotidiano La Città di Teramo che oggi pubblica l'articolo "Condannato dall'Ordine prima del Tribunale".

Alla vigilia delle elezioni delle cariche ordinistiche, il giornale interviene sul provvedimento adottato dall'Ordine nei confronti di un proprio iscritto, una dichiarazione di sospensione "del tutto arbitraria e illegittima" secondo quanto dichiara l'avvocato dell'iscritto sul quotidiano.

Nella sua replica, l'Ordine contesta quanto riportato, "in quanto la dichiarazione di sospensione in questione non è stata arbitraria né, tantomeno, illegittima, essendo stata dichiarata di diritto e, nello specifico, come chiaramente comunicato al diretto interessato, ex art. 43 del D.P.R. 221/50".

Settanta giorni di carcere, in assenza di una sentenza di una condanna, "per malintesi ed equivoci", secondo l'avvocato difensore del collega, che, "attualmente risulta essere soltanto indagato e nei suoi confronti è stata anche emessa ordinanza di custodia cautelare che, a seguito di interrogatorio, è stata immediatamente revocata". Pertanto l'avvocato aveva diffidato l'Ordine a revocare la sospensione lamentando danni economici per l'assistito.

L'Ordine di Teramo precisa invece che "il provvedimento adottato ha prescisso dalla volontà e discrezionalità del Consiglio Direttivo, essendosi quest'ultimo limitato a dichiarare la sospensione del sanitario in questione avendo avuto conferma dalla Procura competente della sussistenza di una delle evenienze previste da suddetto dispositivo normativo (custodia cautelare)".

Una misura, in sostanza, già cessata: "A far data dal giorno di scarcerazione, come indicato nel testo dell'articolo da lei pubblicato- precisa l'Ordine-  nessuna sospensione è più operativa in capo all'iscritto". Il Presidente Manera chiarisce inoltre come la sospensione ope legis "rechi già nel dispositivo l'indicazione della cessazione degli effetti".

Citando testualmente la parte finale dell'articolo: "Nei casi preveduti nei precedenti commi la sospensione dura fino a quando abbia effetto la sentenza o il provvedimento da cui essa è stata determinata" - e questa circostanza, anch'essa chiaramente riportata nella comunicazione al diretto interessato, ha consentito al sanitario di riprendere immediatamente la propria attività professionale senza che il Consiglio Direttivo abbia dovuto riunirsi per la revoca della deliberazione di sospensione. In estrema sintesi, al momento della cessazione delle cause del provvedimento, il sanitario precedentemente sospeso ha riacquistato automaticamente il diritto a esercitare l'attività professionale".