Dopo il voto in ENVI sul progetto di relazione per la plenaria la FVE commenta l'esito dei lavori. In attesa di un testo consolidato, la Federazione dei Veterinari Europei ritiene molto positivo che sia stato riconosciuto l'importante ruolo dei veterinari nel mantenere gli animali in salute. Ma c'è anche qualche motivo di preoccupazione.
In attesa che gli uffici legislativi di Bruxelles predispongano un nuovo testo, comprensivo degli emendamenti approvati nella
seduta del 17 febbraio, la FVE ha diffuso un comunicato stampa a caldo, commentando l'esito dei lavori. Secondo la FVE ci sono luci ed ombre nell'evoluzione dell'iter legislativo, dopo il passaggio cruciale di mercoledì scorso.
Bene l'enfasi sulla lotta alla resistenza antimicrobica e ancora di più che la Commissione ENVI (Ambiente, Sanità e Sicurezza Alimentare) abbia riconosciuto chiaramente che quando il trattamento sugli animali è necessario, il veterinario svolge un ruolo fondamentale nella visita, nella diagnosi e nella prescrizione di farmaci. La FVE apprezza che sia stata evidenziata anche l'esigenza di strumenti diagnostici rapidi, affidabili ed efficaci sia per identificare la causa della malattia, sia per eseguire test di sensibilità.
Altrettanto chiaro- e apprezzato dalla FVE- il voto in favore dell'uso responsabile dei farmaci. L'uso preventivo di antimicrobici sarà consentito solo nei singoli animali, in circostanze eccezionali e completamente giustificate da un veterinario. Il trattamento di gruppo verrebbe consentito solo se clinicamente malati e ai singoli animali considerati ad alto rischio di contagio.
La FVE si dichiara inoltre d'accordo con il voto della Commissione che ha lasciato agli Stati Membri le decisioni sulle modalità di distribuzione dei medicinali veterinari a livello nazionale.
Molto apprezzato da FVE il supporto dato dalla Commissione all'attuazione dei piani sanitari obbligatori, nel richiedere che gli allevatori ne abbiano uno e che in tale piano obbligatorio figurino anche adeguate misure non sanitarie utili ad evitare reiterati trattamenti farmacologici allo scopo di fermare la diffusione della malattia.
Altrettanto positivo, infine, che la Commissione abbia fatto proprie le preoccupazioni sollevate dalla professione veterinaria europea, vietando il commercio on line di antimicrobici e di psicotropi, riservando la pubblicità di farmaci soggetti a ricetta, solo ai medici veterinari prescrittori e ai fornitori.
Incognite- La FVE si dice comunque preoccupata per l'adozione di emendamenti che mirano a proibire alcuni antimicrobici negli animali. "Se da un lato la FVE può essere d'accordo con la volontà di introdurre delle condizioni per l'utilizzo di alcuni antimicrobici importanti- è scritto nel comunicato stampa diffuso oggi- dall'altro teme un divieto assoluto che porterebbe a gravi problemi di salute e benessere degli animali".
A nome della Veterinaria europea, la FVE avverte che "ulteriori misure dovrebbero sempre essere basate su prove scientifiche, essere proporzionate e allineate alle misure complementari sugl impieghi in umana".
Qualsiasi azione dovrebbe essere intrapresa dopo una valutazione del rischio basata sull'approccio mondiale 'One Health': la FVE è lieta di constatare che i deputati hanno confermato la volontà ad andare in questa direzione.
La Commissione ENVI ha anche adottato alcuni emendamenti finalizzati ad uno dei principali obiettivi della proposta di regolamento, vale a dire una maggiore disponibilità di medicinali veterinari. Secondo la FVE si tratta di "piccoli passi per migliorare la situazione". Secondo la FVE, la proposta "non porterà ad un mercato unico europeo per i medicinali veterinari", di qui il permanere delle preoccupazioni che non ci sarà un efettivo superamento dei problemi di disponibilità.
Prossimi passi- Il provvedimento sarà calendarizzato nella plenaria di Strasburgo fra marzo e aprile. Sul testo si dovrà esprimere il Consiglio europeo, che sta autonomamente lavorando ad un proprio testo, da adottare auspicabilmente prima delle consultazioni a tre fra Commissione, Europarlamento e Consiglio europeo.
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