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TUTELA ANIMALE

ANIMALI IN CONDOMINIO, ANMVI: GIUSTO RISCRIVERE LA NORMA

ANIMALI IN CONDOMINIO, ANMVI: GIUSTO RISCRIVERE LA NORMA
ANMVI segue da vicino l'iniziativa del Sole 24 Ore per una revisione della Legge 220/2012. Ai promotori il presidente Marco Melosi ha inviato un contributo per sostenere l'esigenza di modificare le norme sugli animali, correggendo le attuali discriminazioni: "Se lo spirito è di abbattere il contenzioso condominiale, questa norma non ci riuscirà".
Su iniziativa del Sole 24 Ore, domani un forum nazionale aprirà la fase di revisione della Legge 220/2012 (Riforma del Condominio) che- così come scritta- scontenta tutti gli addetti ai lavori. Anche i medici veterinari e i tanti proprietari di animali non domestici da compagnia, discriminati e non ammessi nelle case di milioni di cittadini che scelgono la compagnia dei cosiddetti animali da compagnia non convenzionali.
ANMVI conferma l'esigenza di una correzione del testo. Infatti, l'articolo 1138 del Codice civile – così come modificato dalla legge 220/2012 – dispone che «le norme del regolamento» condominiale «non possono vietare di possedere o detenere animali domestici».

La definizione di "animali domestici" dovrà essere modificata in "animali da compagnia" al duplice scopo di:
a) non discriminare animali non domestici affermati come animali da compagnia presso migliaia di famiglie proprietarie (es. tartarughe e criceti);
b) abbassare il contenzioso condominiale al quale sono altamente esposti i cittadini-proprietari in conseguenza della legge 220/2012 e gli stessi animali non domestici (rischio abbandono con conseguenze anche sul piano degli eco-sistemi ambientali con l'inopinata immissione di specie animali nei contesti urbani-ambientali);

E c'è un altro aspetto sul quale riflettere. Lo spirito della norma- ossia abbattere il contenzioso condominiale risulta gravemente inficiato dall'irrisolta questione relativa all'apertura di ambulatori veterinari in contesti condominiali, la cui presenza risulta talvolta pregiudizialmente osteggiata, a detrimento dell'esigenza di disporre di presidi medico-veterinari in aree urbane di nuova edificazione con annesso sviluppo di infrastrutture e servizi di pubblica utilità.

La norma sugli animali domestici in condominio entrerà in vigore il 17 giugno 2013. Come correttamente rilevato anche dalla stampa, nella stesura finale del nuovo testo dell'articolo 1138 del Codice, però, il termine "da compagnia" è stato sostituito con animali "domestici". Una differenza che potrebbe prestarsi a lunghe discussioni nelle aule di giustizia. Quindi, mentre è probabile che nei condomini possa sempre essere possibile vietare la presenza di animali esotici (come i serpenti), non è così chiaro come ci si potrebbe comportare con altri animali d'affezione, dai criceti ai conigli.

Risulta evidente l'inciampo del Legislatore non solo sul piano scientifico, ma anche della libertà di detenzione di animali non convenzionali da compagnia, legittimamente allevati e acquistati a scopo di affezione.