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KETAMINA ILLEGALE, COINVOLTI MEDICI VETERINARI

KETAMINA ILLEGALE, COINVOLTI MEDICI VETERINARI
Arrestate dal NAS sei persone per importazione illegale di Ketamina. Nelle province di Belluno, Vicenza e Perugia, sono state eseguite complessivamente 24 perquisizioni nei confronti di medici veterinari. Rete clientelare di medici veterinari nel Nord e Centro Italia. Fra gli arrestati un veterinario di Trento. Sedici veterinari coinvolti, ma non indagati.

I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni (Nas) hanno arrestato, nelle province di Trento e Bolzano, 6 persone coinvolte nell'importazione dall'Austria e nella commercializzazione illegale in Italia di farmaci veterinari ad azione stupefacente del tipo ketamina.

L'operazione - riferiscono i Nas - iniziata alle prime ore di oggi, sta interessando anche le province di Belluno, Treviso e Perugia, nelle quali sono in corso perquisizioni di studi e abitazioni di una ventina di veterinari destinatari della sostanza illecitamente ceduta.

Le sei misure restrittive, disposte dal gip del Tribunale di Trento a seguito di un'indagine diretta dal procuratore capo, Giuseppe De Benedetto, sono state eseguite nelle province di Trento e Bolzano: quattro in quella di Trento e due in quella di Bolzano, oltre alle quali, nelle province di Belluno, Vicenza e Perugia, sono state eseguite complessivamente 24 perquisizioni nei confronti di medici veterinari.

I sei arrestati avevano realizzato un vero e proprio traffico di farmaci veterinari ad azione Stupefacente del tipo ketamina, importandola illecitamente dall'Austria e quindi priva di autorizzazione all'immissione in commercio in Italia, come previsto dalla normativa vigente che individua l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) quale autorità nazionale competente per l'attività regolatoria dei farmaci in Italia.

L'attività illecita, organizzata e diretta da un farmacista e dall'amministratore di una società della provincia di Trento, specializzata nel settore della vendita all'ingrosso di farmaci veterinari, consisteva nella fornitura a una vera e propria 'rete clientelare' costituita da veterinari operanti nelle province di Trento e Bolzano, nonché in altre province del Nord e del Centro Italia, che la impiegavano quale anestetico per animali.

Durante l'attività investigativa sono state sequestrate numerose dosi di ketamina illecitamente importata dall'Austria, dove è distribuita con la denominazione 'ketamidor'. Gli arrestati dovranno rispondere del reato di importazione illegale, detenzione e cessione a medici veterinari di sostanza stupefacente del tipo ketamina attraverso canali non ufficiali.

Secondo quanto riportato dal Gazzettino, i farmaci sarebbero stati utilizzati solo per interventi chirurgici su animali, mentre non risulta allo stato attuale delle indagini un uso umano, hanno detto gli inquirenti. In carcere è finito un veterinario di Tenno (Trento), accusato di essere l'intermediario con un ditta di Fiavé, che avrebbe importato illegalmente i prodotti da Innsbruck, in Austria. Gli altri indagati, finiti agli arresti domiciliari, sono i figli del farmacista e una giovane dipendente, l'amministratore della ditta e il figlio di quest'ultimo. Una settima persona è ricercata.

Sedici sono i veterinari coinvolti, nessuno dei quali però indagato: 12 fra Trentino e Alto Adige, 2 di Belluno e uno rispettivamente di Vicenza e Perugia. La svolta alle indagini, avviate nel giugno 2010 nell'ambito dei controlli sulla composizione dei farmaci, è avvenuta lo scorso agosto quando i carabinieri di Vezzano, in Trentino, fermarono un dipendente della ditta con 10 confezioni di Ketavet, anestetico per veterinari la cui vendita è consentita solo su speciale autorizzazione.

Nel prosieguo delle indagini i carabinieri del Nas hanno sequestrato altre centinaia di confezioni di Ketavet in provincia di Belluno e 10 confezioni di Ketamidor, medicinale fabbricato in Austria, per il quale è necessaria l'autorizzazione all'importazione. Fra le sostanze sequestrate anche una quarantina di confezioni non registrate di morfina. Secondo gli inquirenti, obiettivo dell'importazione e distribuzione del farmaco era fidelizzare i farmacisti i quali omettevano la registrazione.

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