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STATI UNITI

USA, HPAI nei bovini: scenario e raccomandazioni

USA, HPAI nei bovini: scenario e raccomandazioni
Le autorità veterinarie degli Stati Uniti aggiornano sui casi di Infuenza Aviaria ad Alta Patogenicità negli allevamenti da latte in sei Stati. Raccomandazioni ad Allevatori e Veterinari.

Crescono i casi di Influenza Aviaria ad alta patogenicità nelle mandrie da latte nel Sud degli Stati Uniti, dopo la prima conferma, il 29 marzo scorso, in un allevamento di bovini del Michigan . Il Dipartimento dell'Agricoltura (USA) incoraggia gli Allevatori a collaborare con i loro Veterinari e ad informare i Veterinari Ufficiali di eventuali animali con sintomi di malattia. Le autorità sanitarie, pur non avendo emanato un divieto, invitano gli operatori a ridurre al minimo la movimentazione dei capi di bestiame e a rafforzare le misure di biosicurezza.

Indagini in corso, è il virus dei migratori e dei polli- Il 2 aprile il National Veterinary Services Laboratories (NVSL) degli Stati Uniti ha confermato la positività all'influenza Aviaria HPAI [H5N1, Eurasian lineage goose/Guangdong clade 2.3.4.4b] in una mandria da latte nell'Idaho. Il riscontro si aggiunge agli 11 casi già confermati in altri allevamenti da latte: in Texas (7), Kansas (2), Michigan (1) e Nuovo Messico (1).  Sono in corso ulteriori accertamenti di laboratorio su altre presunte positività (Kansas, New Mexico, Ohio e Texas) ma il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) invita alla cautela e ad attendere i risultati delle analisi di laboratorio, sebbene - puntualizza il Dipartimento- i campioni in esame provengano da bovini con segni clinici analoghi a quelli di bovini con diagnosi di HPAI. 
Il virus  H5N1 finora rilevato nei bovini è lo stesso degli uccelli migratori e degli allevamenti avicoli. Dall'inizio del 2024 l'epidemia di Aviaria HAPAI negli allevamenti avicoli è in calo.

Fonte dell'infezione nei bovini- L'epidemia è in atto dal 29 di marzo. Le autorità sanitarie ritengono che la fonte dell’infezione siano gli uccelli selvatici (piccioni, merli e gracchi), tuttavia non escludono che la trasmissione dell'HPAI possa verificarsi tra bovini - anche se al momento non vi sono evidenze- e si cercano possibili correlazioni epidemiologiche tra gli allevamenti colpiti.

Sintomi da riferire ai Veterinari Ufficiali- Le autorità raccomandano agli allevatori a segnalare "immediatamente" al Veterinario Ufficiale una generale diminuzione della produzione di latte a livello di mandria; il calo improvviso e acuto di produzione in singoli animali, la presenza di latte più denso, concentrato, simile al colostro; la diminuzione del consumo di mangime e un calo della motilità ruminale. E inoltre: feci anomale, letargia, disidratazione e febbre. I primi casi diagnosticati indicano che le bovine adulte, a metà lattazione, hanno maggiori probabilità di essere gravemente colpite dalla malattia. Più dati saranno raccolti e riferiti dai produttori e più sarà possibile comprendere le caratteristiche della malattia in relazione ai soggetti più vulnerabili.
Diversamente dagli avicoli nei quali il virus è fatale, nei bovini l'Influenza Aviaria HPAI non è associata a mortalità certa.
Al momento, APHIS non richiede test per Influenza A nel bestiame. I test possono essere eseguiti su base volontaria e costituiscono uno strumento che i produttori possono utilizzare per gestire questa malattia o ridurre il rischio di introdurla. APHIS può finanziare alcuni test.

Rischio basso nell'uomo- Ad oggi il virus non risulta mutato e non ci sono evidenze che sia diventato più trasmissibile all’uomo. I casi di infezione in due persone sono riconducibili al contatto diretto con gli animali infetti, pertanto le autorità continuano a considerare "basso" il rischio per la popolazione.

Nessuna ripercussione sul mercato del latte- Il commercio del latte non ha subito alterazioni di prezzo nè di transazioni. La stagione, la più propizia per la produzione e il consumo di latte, non ha subito carenze di prodotto.

Sicurezza del latte- La Food and Drug Administration conferma il proprio orientamento circa la sicurezza del consumo di latte. Sulla base delle informazioni e delle evidenze disponibili ad oggi non è necessario un richiamo del latto immesso sul mercato, in quanto pastorizzato prima della sua commercializzazione. Pertanto, "non vi è alcuna preoccupazione" riguardo a possibili rischi per la salute dei consumatori. Al contrario, la FDA conferma la posizione di cautela nei confronti del consumo di latte crudo.

Testing Recommendations for Influenza A in Cattle
APHIS Recommendations for State Animal Health Officials, Accredited Veterinarians and Producers
Questions and Answers Regarding Milk Safety During Highly Pathogenic Avian Influenza (HPAI) Outbreaks
Detections of Highly Pathogenic Avian Influenza in Mammals
Highly Pathogenic Avian Influenza (HPAI) Detections in Livestock