Esotici e selvatici, il Consiglio di Stato sollecita il TAR

Il Consiglio di Stato sollecita l’udienza di merito con la quale il Tar del Lazio esaminarà il contenzioso fra la LAV e i Ministeri dell’Ambiente e della Salute.

La questione riguarda due note-circolari, emanate nel 2023 dai rispettivi dicasteri, sull’articolo 3 del Decreto Legislativo 135/2022. Secondo la LAV, che aveva preannunciato il ricorso, le due circolari modificherebbero "surrettiziamente e illegittimamente" i divieti a favore del collezionismo di animali esotici. Secondo i Ministeri invece, il divieto di riproduzione "si applica solo agli animali esotici selvatici prelevati dal proprio ambiente naturale ed introdotti sul territorio nazionale successivamente all’entrata in vigore del decreto legislativo".  Il Ministero dell'Ambiente circostanziava ulteriormente le ricadute del decreto sul patrimonio faunistico.

Le note- circolari contestate dalla LAV non erano state sospese dal Tar Lazio: “le censure declinate nel gravame non appaiono persuasive, anche tenuto conto del complesso della disciplina in materia”- affermava il Giudice Amministrativo rinviando ad una successiva sede di merito la questione.
Con l’ordinanza del 1 febbraio, il Consiglio di Stato ha ritenuto che le posizioni dell’associazione “siano adeguatamente salvaguardabili mediante la sollecita fissazione dell’udienza di merito da parte del T.A.R”.

L'articolo 3 del Decreto legislativo 135/2022 vieta di importare, detenere, commerciare e riprodurre animali vivi di specie selvatiche ed esotiche prelevati dal loro ambiente naturale nonché gli ibridi tra esemplari delle predette specie e di altre specie selvatiche o forme domestiche prelevati dal loro ambiente naturale. Lo stesso articolo elenca gli ambiti in cui il divieto non trova applicazione. Le due note circolari sono uno carteggio interpretativo fra i due Dicasteri sull'articolo di legge.

Patrimonio faunistico e divieti di riproduzione