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ADR: bozza dal Mit, ANMVI chiede esenzione totale

ADR: bozza dal Mit, ANMVI chiede esenzione totale

Esenzione totale per le attività veterinarie, qualunque sia la configurazione giuridica. E' l'emendamento dell'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani sulla bozza di decreto inviata dal Ministero dei Trasporti. Il testo in via di emanazione disciplina i casi di esenzione dalla nomina del consulente per la sicurezza prevista dalla normativa ADR sul trasporto delle merci pericolose.

"Auspichiamo una correzione della bozza di decreto ministeriale" nel senso di esplicitare nell'articolato una "esenzione totale a favore delle attività veterinarie". Lo scrive oggi il Presidente dell'ANMVI Marco Melosi alla Direzione Generale Trasporti e Navigazione del MIT, al termine della consultazione sui casi di esenzione dall’obbligo di nominare un consulente ADR. 

E' infatti in via di emanazione il decreto annunciato a gennaio dal Viceministro ai Trasporti Gaelazzo Bignami: "A determinate condizioni l'attività dei veterinari potrebbe rientrare nei casi di esenzione" aveva dichiarato Bignami rinviando agli uffici del MIT il compito di "declinare in maniera sempre più puntuale le singole fattispecie di esenzione, così da renderle maggiormente fruibili proprio a chi può essere interessato da tali esenzioni".

ADR è l'acronimo per Accordo europeo relativo al trasporto internazionale dei rifiuti pericolosi su strada, ratificato dall'Italia nel 1962. L'obbligo di un consulente ADR è stato introdotto dal MIT nel 2019 per perfezionarsi entro il 31 dicembre 2022. Ma l'obbligo ha generato diffuse polemiche e malcontento, anche tra i Medici Veterinari.

La modifica chiesta da ANMVI-
Dopo le iniziative avviate per escludere le strutture veterinarie dall'obbligo di nominare, entro il 31 dicembre, un consulente ADR,  l'ANMVI è stata coinvolta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT)  in una consultazione sull'emanando decreto ministeriale che all'articolo 6 titola: "Casi di esenzione per esclusione dal campo di applicazione". Dal momento che la bozza di decreto parla solo di "imprese", l'Associazione ha chiesto di inserire il seguente paragrafo aggiuntivo: "Sono altresì esentate, per esclusione dal campo di applicazione, le attività sanitarie di diagnosi, ricovero e cura delle malattie degli animali, in qualunque forma giuridica svolta”.

Fuori dal campo di applicazione- Secondo l'Associazione le attività veterinarie non rientrano nel campo di applicazione della normativa ADR in quanto "non sono un segmento del trasporto merci, ma esclusivamente produttori di rifiuti e come tali ricadenti in altra pertinente normativa di settore, idonea e sufficiente a garantire sicurezza".

Non solo le imprese- Inoltre, la lettera del Presidente Melosi sottolinea che "le attività veterinarie sono attività professionali sanitarie, pertanto, il riferimento alle sole “imprese” avrebbe l’effetto di non individuare correttamente i destinatari dell’esenzione. Sarebbe paradossale prevedere nel decreto che, sussistendo particolari condizioni, solo le imprese fossero esentate, precludendo l'esenzione a chi impresa non è".

No a soglie di quantità- Nella bozza sono previste anche delle soglie di esenzione collegate al quantitativo di rifiuti ( 50 tonnellate/anno solare). Tuttavia, si tratta di criteri di esenzione "non sufficienti a soddisfare la richiesta di esenzione totale , secondo il Presidente Melosi, benché venga indicato un limite di conferimento dei rifiuti per l’esenzione (50 tonnellate/anno solare). "Basti considerare l’aggravio documentale che comunque ne deriverebbe".

Eccessivo aggravio burocratico- In conclusione, gli adempimenti derivanti dal contesto ADR, in assenza di esenzione, "risulterebbero ridondanti, sproporzionati e incoerenti con l’attività professionale veterinaria, già gravata da un eccesso di oneri amministrativo-burocratici tale da non ritenere accettabili ulteriori aggravi burocratici"- conclude la lettera.


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