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LETTERA AL GOVERNO

Visite di sanità animale, ANMVI: no a incaricati e laici

Visite di sanità animale, ANMVI: no a incaricati e laici
Il Governo non faccia proprio il parere delle Commissioni riunite XII (Affari Sociali) e XIII (Agricoltura) sul Decreto prevenzione. Lo chiedono  ANMVI e SIVAR secondo le quali va mantenuto l'assetto delineato dal Governo sulle visite di sanità animale. I veterinari incaricati sono "profili provvisori e in via di dismissione".L'inserimento di dati nel sistema ClassyFarm non è un mero esercizio informatico- compilativo- ma il prodotto ma della produzione di dati e di informazioni intellettualmente generate, grazie a conoscenze e abilità esclusive del Medico Veterinario. 


Una lettera congiunta, firmata dal Vicepresidente ANMVI Marco Colombo (Delega al settore animali da reddito) e dal Presidente SIVAR Mario Facchi,  esprime "ferma contrarietà" alle modifiche chieste dalle Commissioni riunite sull'Atto 382 (Decreto Prevenzione)".  Destinatari della lettera sono i Ministri della Salute e delle Politiche Agricole, il Sottosegretario alla Salute Andrea Costa, il Direttore Generale della Sanità Animale Pierdavide Lecchini e il Capo Dipartimento allo Sviluppo Rurale Giuseppe Blasi. La richiesta al Governo è di non tenere conto del parere parlamentare e di mantenere l'articolo 11 (Obblighi di sorveglianza degli operatori e visite di sanità animale) sulle visite di sanità animale così come uscito da Palazzo Chigi il 5 maggio scorso.

Le richieste delle Commissioni comporterebero "uno stravolgimento" dell’assetto delineato dal testo del Governo, sul quale è arrivato anche il benestare della Conferenza Stato Regioni.

ANMVI e SIVAR chiedono il mantenimento della figura del Veterinario Aziendale ex DM 7 dicembre 2017 come descritta all’articolo 11 nel testo del Governo, senza alcun riferimento ai “veterinari incaricati”. Questi ultimi infatti non sono contemplati dall’ordinamento vigente e sono stati più volte indicati dal Ministero della Salute (DGSAF) come profili provvisori e in via di dismissione. Una dismissione necessaria e urgente- affermano Colombo e Facchi-  anche alla luce del rischio di conflitti di interesse, a detrimento di garanzie che la produzione primaria può offrire soltanto attraverso la figura del Veterinario aziendale ed DM 7 dicembre 2017. Si tratta di garanzie di sanità e benessere dell'animale allevato, che il consumatore finale potrebbe vedere compromesse qualora i dati di epidemiosorveglianza e delle visite di sanità animale fossero influenzati da soggetti e interessi esterni alla produzione primaria. 

La lettera disapprova anche la proposta delle Commissioni di  “consentire l'abilitazione dei laureati in Scienze zootecniche e tecnologie delle produzioni animali alla compilazione della check-list e all'inserimento dei dati nell'ambito del sistema ClassyFarm".  ANMVI e SIVAR prefigurano una forma di esercizio abusivo della professione veterinaria, considerata la portata intellettuale e sanitaria della generazione di dati epidemiologici e di informazioni derivanti dalle visite di sanità animale.  Non si tratta -dicono- di un mero esercizio informatico- compilativo-  ma della produzione di dati e di informazioni intellettualmente generate, grazie a conoscenze e abilità esclusive del Medico Veterinario.

Assegnare i compiti connessi alle visite di sanità animale a profili non Veterinari si porrebbe in aperto contrasto con l'articolo 25 del  Reg (UE) 2016/429 che -non a caso- assegna le visite di sanità animale a un Medico Veterinario. L'articolo 25 del Regolamento è già applicabile all'ordinamento nazionale, agli Stati Membri non è data la facoltà di modificarlo ma di adeguarvisi- conclude la lettera.

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