Trasmessi alla Commissione europea il Piano di sorveglianza nazionale e il Piano di eradicazione in Sardegna 2021-2022. Raccomandazioni alle Regioni dalla Direzione generale della sanità animale (Dgsaf). Incrementare la qualità della sorveglianza attraverso un maggior reperimento, per quanto possibile, di carcasse di cinghiale “non incidentate”.
Il Piano PSA 2021-2022 è all'esame della Commissione Europea per l'approvazione e per l'accesso alle misure di cofinanziamento. Lo riferisce la Direzione Generale della Sanità Animale e dei Famraci Veterinari (DGSAF) in una nota inviata ai Servizi Veterinari Regionali.
La biennalità del Piano deriva dallo slittamento delle date di presentazione dei programmi di tutti gli Stati Membri, in conseguenza della pandemia da Sars-Cov-2 .Lo slittamento la contingenza di dover elaborare contestualmente le misure da implementare per l’anno in corso e per il successivo, hanno reso necessarie alcune modifiche rispetto al primo documento (prot. DGSAF n. 6912 17/03/2021) inviato dal Ministero alle Regioni a marzo di quest'anno.
Contestualmente, la Direzione ministeriale rivolge ai Servizi Veterinari una serie di raccomandazioni.
Programmazione 2021- Scaduta la proroga concessa fino al 15 maggio scorso, il Ministero della Salute sollecita le Regioni all’invio con urgenza della programmazione per l’attuazione del Piano 2021. La circolare ministeriale chiede anche l’implementazione delle attività relative alla verifica dei livelli di biosicurezza delle aziende suinicole, e lo svolgimento della sorveglianza passiva nel settore domestico e nel selvatico, "evidenziando in merito che lo scorso anno i dati della sorveglianza hanno rilevato in molte Regioni il mancato raggiungimento della soglia prevista".
SINVSA- Ribadendo la necessità di una alimentazione puntuale del sistema informativo SINVSA -con tutti i dati richiesti, e soprattutto di completamento dell’iter delle schede, che si ritiene concluso e valido ai fini della rendicontazione delle attività unicamente quando viene inserito l’esito diagnostico, anche se negativo- la Direzione ministeriale "auspica uno sforzo di raccordo e di coordinamento tra i soggetti che effettuano il campionamento (ASL) e coloro che eseguono i test di laboratorio". La circolare ricorda che "la possibilità di consentire l’esecuzione dei test a tutti gli IIZZSS era stata intesa nella prospettiva di ottimizzare le risorse e rendere più efficiente il Piano".
In relazione alla sorveglianza passiva nel domestico, la nota ministeriale ribadisce "la necessità di vigilare costantemente l’aggiornamento della situazione anagrafica delle aziende suinicole, assicurando la corrispondenza tra realtà zootecnica situazione anagrafica in BDN (indirizzi produttivi, chiusura aziende con 0 capi, consistenze degli allevamenti)".
Sorveglianza passiva nel selvatico- Oltre a ribadire l’importanza di sottoporre a test ogni carcassa di cinghiale rinvenuta sul territorio, la Dgsaf sottolinea "la necessità di incrementare la qualità della suddetta sorveglianza attraverso un maggior reperimento, per quanto possibile, di carcasse “non incidentate”.
Inoltre, il Ministero raccomanda di porre in essere, sotto il profilo organizzativo,tutti gli strumenti idonei a gestire la corresponsione economica a fronte delle segnalazioni di rinvenimento carcasse e delle azioni inerenti la gestione delle stesse, inclusi i campionamenticosì come previsto dal Piano stesso.
Rendicontazione- Infine, alle Regioni si chiedono elementi di riscontro ,ai fini della prossima rendicontazione, rispetto all’attuazione delle ulteriori azioni previste dal Piano, quali ad esempio la gestione delle popolazioni dei cinghiali, la formazione ed informazione, il controllo del divieto di alimentazione dei cinghiali, il coordinamento interistituzionale tra diverse Amministrazioni ed altri Enti coinvolti, preparedness, simulazioni.
Peste Suina Africana - Piano di sorveglianza nazionale e Piano di eradicazione in Regione Sardegna 2021-2022
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