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LEGGE DI BILANCIO

Confprofessioni: Piano Impresa 4.0 anche ai professionisti

Confprofessioni: Piano Impresa 4.0 anche ai professionisti
Confprofessioni promuove la flat tax e il regime agevolato, ma sulle Stp non ci sono le misure richieste. Il sostegno all'’aggregazione professionale non è presente nella manovra. I professionisti sono fuori anche dalla 'nuova Sabatini' e dal 'Piano Impresa 4.0', mentre lo sviluppo tecnologico e infrastrutturale degli studi professionali è "una priorità ineludibile": soggetti "di dimensioni imponenti rischiano di fagocitare i piccoli professionisti".

Bene che i paventati aumenti dell’IVA siano definitivamente scongiurati e bene anche l’imposta sostitutiva: la cosiddetta flat tax- del 15% e del 20%- interesserà un'ampia platea di professionisti. Ma non tutto luccica nella Legge di Bilancio sulla quale Confrprofessioni è stata ascoltata ieri dalle Commissioni riunite di Camera e Senato.

La flat tax- la funzione di questa misura (articolo 4 della manovra) "non è solo quella di sostenere il reddito"- ha spiegato il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella - ma anche di mettere in circolo risorse economiche a vantaggio di professionisti che manifestano – specie i più giovani – desiderio di intraprendenza e progetti di sviluppo delle proprie attività. In questo senso, l’aliquota super-agevolata al 5% per le start-up merita un plauso speciale: si tratta di sgravi fiscali destinati nel medio periodo a promuovere crescita economica e sviluppo delle competenze".

Regime agevolato- La manovra (articolo 6) interviene "opportunamente" sui lavoratori autonomi e liberi professionisti i cui ricavi/compensi rientrano nella fascia tra i 65.000 e i 100.000 euro, rendendo anche in questo caso disponibile, a partire dal 2020, l’opzione per un regime fiscale semplificato, con aliquota al 20%."Al di là del parziale,beneficio in termini fiscali- afferma Confprofessioni-  la misura implica una semplificazione degli adempimenti e della gestione della contabilità per un’ampia platea di professionisti, agevolando il passaggio del professionista dall’area del regime forfetario a quella qui considerata. Anche in questo caso, pertanto, la nostra valutazione è positiva".

Società tra professionisti e crescita degli studi professionali- Per Confprofessioni è "essenziale" un regime fiscale agevolato e semplificato per le Società tra Professionisti (Stp), che la manovra non ha previsto. "Abbiamo a più riprese - ha dichiarato in audizione la Confederazione-  l’esigenza di accompagnare e promuovere la crescita dimensionale degli studi professionali verso realtà organizzative complesse, interdisciplinari, dotate di strumenti informatici e tecnologici avanzati e di competenze imprenditoriali".
Solo in questo modo sarà possibile competere adeguatamente in un mercato europeo dei servizi professionali "nel quale si muovono soggetti di dimensioni imponenti, che rischiano di fagocitare i piccoli professionisti che caratterizzano il nostro panorama nazionale".
Le Società tra Professionisti – "al netto delle più volte segnalate esigenze di correzione e manutenzione del quadro normativo, cui pure occorrerebbe porre mano" per Confprofessioni sono uno strumento idoneo soprattutto per i giovani professionisti."Occorre dunque includere le Stp nel regime fiscale agevolato e ripensare, in coerenza, le clausole di esclusione soggettiva previste dall’attuale normativa per i titolari di quote societarie".

Voucher per il digitale e incentivi per i mezzi strumentali- "Apprezzabile" è anche il nuovo strumento (articolo 19, comma 21) che mette a disposizione delle PMI un fondo per voucher per le spese sostenute per consulenze dedicate a processi di trasformazione tecnologica e digitale inclusi nel Piano “Impresa 4.0”. Si tratta di una misura "di importanza cruciale anche per gli studi professionali, che sono chiamati con sempre maggiore insistenza ad integrare tecnologie digitali nelle loro attività". Ma per beneficiarne è necessario includere i professionisti dall’accesso agli incentivi previsti dalla cosiddetta “nuova Sabatini”, con particolare riferimento all’acquisizione dei mezzi strumentali tecnologici e digitali. Si tratta di una incongruenza, fa notare Confprofessioni "che potrebbe essere agevolmente risolta in sede parlamentare".

Non tutta la manovra piace a Confprofessioni-  Anche se il giudizio è complessivamente positivo, «la strategia di rilancio dell'economia nazionale deve coinvolgere anche il comparto delle libere professioni». – avverte il presidente, Gaetano Stella -La strada indicata è quella del programma “Resto al Sud” che estende ai professionisti under 46 del Mezzogiorno gli incentivi già previsti per gli imprenditori. Un modello virtuoso che, secondo la Confederazione, dovrebbe essere replicato su tutte le misure per lo sviluppo e gli investimenti, a cominciare - come detto- dalla Nuova Sabatini.
Non convince, infine la nuova programmazione della alternanza scuola-lavoro, (ribattezzata in “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”), perchè segue "un’impostazione totalmente diversa rispetto ai progetti di alternanza che negli studi professionali ha prodotto buone esperienze".

Forfettario esteso e flat tax per i professionisti


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