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IL CASO

Furto di identità: coinvolte decine di veterinari

Furto di identità: coinvolte decine di veterinari
Circa 40 Medici Veterinari scoprono di essere stati inquadrati, a loro insaputa, come “edili” con indennità di disoccupazione INPS. Tutti livornesi, ma potrebbero non essere i soli: i presunti cantieri erano fuori regione.

Qualche caso sporadico già un anno fa, archiviabile come un assurdo errore, diventa oggi un caso. Sono una quarantina i Medici Veterinari iscritti all’Ordine dei Medici Veterinari di Livorno, vittime inconsapevoli del furto della loro identità.

Attingendo all’albo pubblico degli iscritti, gli autori della truffa usavano i nomi e i cognomi dei Medici Veterinari per creare finte posizioni previdenziali nel settore edile e per riscuotere l’indennità di un altrettanto finto stato di disoccupazione. All’insaputa degli interessati naturalmente, che hanno scoperto direttamente dall’INPS di essere stati indicati all’Istituto come lavoratori edili, in cantieri distanti centinaia di chilometri dalla loro residenza.

Ai nominativi dei Medici Veterinari venivano assegnati indirizzi fittizi, anche fuori regione, ma codici fiscali esatti. E’ stato proprio quest’ultimo dato ad insospettire l’INPS che, interpellando i Medici Veterinari coinvolti, ha ricevuto conferma dei sospetti: nessuno di loro aveva evidentemente mai lavorato per quella fantomatica azienda edile né percepito alcuna indennità, anzi era a sua volta vittima dell’accaduto e all’oscuro di tutto.

Saranno gli uffici dell’INPS e le autorità di competenza a far luce su quella che ha tutta l’aria di una a truffa ai danni della previdenza pubblica. Ma per quanto riguarda l’utilizzo delle identità veterinarie, l’Ordine livornese, prontamente informato dai propri iscritti sulle verifiche disposte dagli uffici INPS, sta valutando il da farsi: il suo Presidente Marco Melosi, anche in veste di Presidente ANMVI, si sta interessando al caso insieme ai legali dell’Associazione.

L’Albo dei Medici Veterinari risulta evidentemente utilizzato strumentalmente a scopi illeciti, ma è soprattutto l’uso del codice fiscale- un dato personale non pubblicato sull’Albo professionale né provinciale né nazionale- ad essere motivo di valutazione dei legali dell’ANMVI.
In conseguenza delle valutazioni in corso, l’Ordine dei Medici Veterinari di Livorno, che ha già informato la Fnovi, non esclude l’ipotesi di costituirsi parte civile.