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Malpractice: stop a consulenti e periti incompetenti

Malpractice: stop a consulenti e periti incompetenti
Il Consiglio Superiore della Magistratura detta i criteri di selezione degli ausiliari giudiziari per responsabilità sanitaria. Necessaria la competenza sulla materia del contenzioso. "Insoddisfacenti" gli attuali albi e "obsoleti" i compensi. Linea guida per Tribunali e Ordini. A breve un protocollo d'intesa.

Il conferimento di incarichi ad ausiliari del giudice deve "garantire l'esercizio indipendente e imparziale della giurisdizione", anche attraverso lo sviluppo di "buone prassi" sulle quali il Consiglio Superiore della Magistratura interviene da tempo. A fornire una ulteriore occasione di intervento al CSM è stata l'entrata in vigore della nuova Legge sulla responsabilità sanitaria.
La risoluzione approvata all'unanimità il 25 ottobre - su proposta della VII Commissione del CSM - si propone come una linea guida per la corretta utilizzazione di questo "strumento consulenziale", significativamente innovato in campo sanitario, ed è frutto di un attività di approfondimento, svolta con la Fnomceo e il Consiglio Nazionale Forense dall'aprile scorso.

Come vengono selezionati e nominati oggi i consulenti tecnici, i periti e gli ausiliari? Sono rispettati i principi di equa distribuzione e di trasparenza nell'assegnazione di questi incarichi? Sono davvero competenti? Evidentemente ci sono spazi di miglioramento se la VII Commissione ha proposto l'adozione di una risoluzione ad hoc, riguardante i procedimenti per responsabilità, penale e civile, degli esercenti le professioni sanitarie.

Competenti e senza conflitto di interessi-
La nuova Legge riforma significativamente la nomina dei consulenti tecnici d'ufficio e dei periti nei giudizi diresponsabilita' sanitaria: tanto nei  procedimenti civili che penali, l'autorita' giudiziaria dovrà affidarsi a due professionalità:  "un medico specializzato in medicina legale" e "uno o piu' specialisti nella disciplina che abbiano specifica e pratica conoscenza di quanto oggetto del procedimento". 
I soggetti da nominare andranno scelti- tra gli  iscritti negli albi dei Tribunali- avendo cura che "non siano in posizione di conflitto di interessi nello specifico procedimento o in altri connessi" e che  i consulenti tecnici d'ufficio "siano in possesso di adeguate e comprovate competenze nell'ambito della conciliazione acquisite anche mediante specifici percorsi formativi".

Adeguata rappresentanza di esperti-
Gli albi dei consulenti (ambito civile) e dei periti (ambito penale) "devono essere aggiornati con cadenza almeno quinquennale", per garantire che oltre ai medici legali , detti albi contengano "un'idonea e adeguata rappresentanza di esperti delle discipline specialistiche riferite a tutte le professioni sanitarie, tra i quali scegliere per la nomina tenendo conto della disciplina interessata nel procedimento".
La rotazione dei consulenti costituirà un criterio per un'equa ripartizione degli incarichi e per un ricambio degli stessi. Sarà inoltre possibile per il giudice accedere, per via infromatica, agli albi di consulenti di tutti i Tribunali.

Collegamento fra sapere giuridico e sapere scientifico
- "Va sul punto sottolineato - afferma la risoluzione- che l'affiancamento del medico legale allo specialista sostanzia la garanzia di un collegamento tra sapere giuridico e sapere , necessario per consentire al giudice di espletare in modo ottimale la funzione di controllo logico-razionale dell'accertamento peritale".

Riqualificazione dei professionisti iscritti
- "Vi è poi l'esigenza di una riqualificazione dei professionisti iscritti". Infatti, "non pare", al CSM, che "l'indicazione dell'esperienza professionale maturata" contenuta nella legge "si possa risolvere nella mera eliminazione dall'albo di chi non vuole più rimanervi (ad esempio in quanto destinatario di un provvedimento disciplinare). Pertanto il procedimento di revisione non può essere inteso come semplice bonifica degli albi". Al riguardo saranno sviluppati degli indicatori di valutazione dell'esperienza.

Siano pagati di più-
Per il Consiglio Superiore della Magistratura è necessario aggiornare i compensi, per incentivare i professionisti con la maggior qualificazione richiesta dalla nuova Legge ad iscriversi agli albi dei Tribunali. I parametri delle tabelle vigenti "appaiono alquanto obsoleti".

Il ruolo dell' Ordine provinciale-
L'Ordine provinciale (la risoluzione tratta solo degli Ordini dei medici e degli odontoiatri)  fornirà una scheda personale di ciascun iscritto all'albo dei consulenti in Tribunale a Comitato di Albo competenza. La scheda descrittiva del professionista che intende restare o entrare nell'albo dovrà indicare alcuni requisiti, fra i quali il rispetto degli obblighi di educazione continua e la produzione scientifica.

Protocollo operativo per la riforma degli albi presso i Tribunali-
La Legge 8 marzo 2017 è dunque tesa a garantire "la disponibilità e quindi l'uso di conoscenze tecnico-scientifiche corrette e affidabili"- scrive il CSM-  e anche "a perseguire la massima trasparenza nella scelta degli ausiliari" da parte dell'autorità giudiziaria. In quest'ottica il Consiglio superiore della magistratura ha avverito l'esigenza di "presidiare e garantire l'uniformità delle condotte" nella:
- revisione degli albi esistenti, anche in un'ottica di attualizzazione degli elenchi
- iscrizione agli albi, attraverso la disciplina dei nuovi ingressi
- definizione del profilo professionale sul quali si deve orientare la scelta del magistrato.
L'operatività, è scritto nella risoluzione, sarà dettagliata in un Protocollo d'intesa siglato dal CSM con la Fnomceo e il Consiglio Nazionale Forense. La prospettiva è di passare dal mero elnco di consuenti e periti ad una sorta di fascicolo personale di ciascuno, per consentire al giudice la scelta ottimale, caso per caso.

Tempistica
- L'attualizzazione degli albi, svecchiati e innovati dalla Legge 24/2017, dovrà essere avviata "al più presto". Si può ipotizzare, scrive il CSM, "all'inizio del nuovo anno". La risoluzione è molto esplicita nel considerare "del tutto insoddisfacenti " le indicazioni degli albi circa il profilo professionale dei consulenti in materia sanitaria, " oltre che spesso non aggiornate" e " senza alcuna indicazione circa gli incarichi ricevuti e revocati".
 
Relatori della risoluzione sono stati il consigliere Claudio Galoppi, presidente della Settima Commissione e l'ex ministro della salute Renato Balduzzi (la cui norma sulla colpa lieve è stata abrogata dalla Legge Gelli-Bianco). Secondo Balduzzi, la riforma dei consulenti dell'autorità giudiziaria "costituirà una maggiore garanzia sia per il magistrato chiamato a esercitare il proprio ruolo di peritus peritorum, sia per le parti del processo, a cominciare dalla parte offesa”.

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