L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato i dati statistici degli Studi di Settore per il periodo d’imposta 2015. Un comunicato dell'Agenzia mette in luce soprattutto i risultati dell’applicazione del regime premiale (articolo 10 del Dl n. 201/2011) ai fini della compliance: salgono a quota 53mila euro i redditi medi dichiarati nel 2015 dai contribuenti che accedono al regime premiale, in aumento rispetto al 2014 in cui si attestavano a 51mila euro. Gli studi di settore ammessi al regime nel 2015 erano 159
Tale regime non si applica agli Studi di Settore dei professionisti. Al regime premiale possono accedere i contribuenti che dichiarano ricavi o compensi pari o superiori a quelli risultanti dall’applicazione degli studi di settore, che hanno regolarmente assolto gli obblighi di comunicazione dei dati e che risultano coerenti e normali con gli specifici indicatori previsti dai decreti di approvazione. Questi contribuenti possono beneficiare dell’esclusione dagli accertamenti analitico-presuntivi, della riduzione di un anno dei termini di decadenza per l’attività di accertamento e della possibilità di determinazione sintetica del reddito complessivo, solo nel caso in cui lo stesso ecceda di almeno un terzo quello dichiarato (invece che di un quinto come ordinariamente previsto).
Sintesi dei dati riferiti al WK22U (Studio di Settore- Servizi Veterinari)- Le posizioni riferite al 2015 sono 11.421 ( erano 12.035 nel 2013) per un totale di ricavi dichiarati pari a 514.161.349 (nel 2013 erano 478.511.600 euro), un valore superiore al ricavo di riferimento adottato per lo Studio WK22U che è di 470.664.241 euro.
I redditi medi dichiarati dei Veterinari nel 2015 si attestano su 45.019 euro (erano 39.760 euro nel 2013), un valore anch'esso superiore a quello di riferimento (41.210 euro).
Sono congrue 9.214 posizioni rispetto alle 10.304 del 2013; le non non congrue salgono a 3.799 posizioni rispetto alle 3.345 di due anni fa. Gli adeguamenti delle posizioni non congrue nel 2015 sono stati pari a 6.645.818 euro, per un totale IVA- relativa al maggior volume d'affari stimato- di 4.881.822 euro.
Le posizioni complessivamente congrue coerenti e normali, nel 2015 sono state 3.038 con un reddito medio dichiarato di 78.972 euro; nel 2013 erano 8.225 per un reddito medio dichiarato di 44.177 euro.
Per effetto dei correttivi relativi alla crisi economica le posizioni congrue del 2015 sono state 1.112 (14,59 %) per un valore di correttivi anticrisi pari a 2.736.136 euro; mentre le posizioni non congrue con presenza dei correttivi relativi alla crisi economica sono state 3.697 (97,32 %) per un valore di correttivi pari a 3.033.294 euro.
Congruità: sono “congrui” i ricavi/compensi pari al valore di riferimento del proprio studio di settore; sono non congrui i contribuenti che dichiarano un ammontare di ricavi/compensi inferiore L’adeguamento al maggiore ricavo è valido sia ai fini delle imposte dirette che ai fini IRAP e dell’IVA.
Coerenza: sono "coerenti" i ricavi allineati agli indicatori individuati tramite il software Gerico, caratterizzanti l’attività svolta dal contribuente; le eventuali anomalie riscontrate negli indici di coerenza non possono dar luogo ad “adeguamento” da parte del contribuente.
Normalità- sono "normali" i contribuenti che rispecchiano gli indicatori di normalità economica, diretti a contrastare l’infedele dichiarazione e a consentire l’emersione di materia imponibile sotto forma di ricavi/compensi imputabili attraverso gli studi di settore.
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