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La sanità veterinaria nel Patto per la Salute

La sanità veterinaria nel Patto per la Salute
Impegni e risorse nella proposta di Patto per la Salute 2014-2016 che Ministero e Regioni si accingono a stringere. La sottoscrizione avviene in una fase di riforme istituzionali che daranno alle Regioni competenze sulla legislazione "residuale". Un tavolo tecnico e un tavolo politico monitoreranno l'attuazione del Patto.

Il nuovo Patto per la Salute 2014-2016, proposto alla Conferenza Stato Regioni, si inserisce in una prospettiva istituzionale "peculiare": obiettivo primario di questo Governo - come ricordato nelle premesse del Patto- è una riforma costituzionale volta ad eliminare il problema della "legislazione concorrente" fra Stato e Regioni. Per quanto riguarda la sanità, la riforma si tradurrà in una più chiara attribuzione delle materie di competenza legislativa esclusiva del Governo, affidando quelle 'residuali' alle Regioni, indicando come ambito funzionale proprio delle Regioni l'organizzazione dei servizi sociali e sanitari. Fabbisogni, costi standard, piani di rientro e aggiornamento dei LEA al centro del Patto, che dedica alcuni articoli alla sanità veterinaria. Sistemi informativi, specialistica ambulatoriale e passaggio a regime dell'intramoenia gli altri temi del documento, che prevede la creazione di tavoli di monitoraggio su attuazione e tempistica.

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- Le Regioni e le Province autonome provvedono ad adottare le disposizioni applicative della normativa di riordino degli IZS (articolo 10, comma 1 del decreto legislativo 106/2012), entro sei mesi dall'approvazione del Patto. In caso di mancato rispetto di questo termine, il Ministro della Salute provvede alla nomina del Commissario dell'IZS, il quale svolgerà le funzioni previste dall'articolo 11, commi 2 e 5, del decreto legislativo 106/2012, nelle more dell'emanazione dei provvedimenti regionali. Nel Patto si conviene che gli IZS debbano coordinare la propria azione con le politiche di prevenzione delle Regioni di riferimento.

Assicurare i LEA della sanità veterinaria- Le normative comunitarie in materia veterinaria (sanità animale, benessere e sicurezza alimentare, vincolano gli Stati Membri ad una applicazione uniforme e coerente con il raggiungimento di un elevato livello di protezione per i cittadini/consumatori dell'Unione. I risultati raggiunti dall'Italia in materia di garanzie per i propri cittadini e di sostegno alle produzioni agroalimentari che concorrono significativa sull'ulteriore promozione del Sistema Italia in campo europeo ed internazionale, soprattutto alla vigilia di un evento dedicato specificatamente a questa materia, quale EXPO 2015. Alla luce di queste considerazioni, risulta pertanto indispensabile assicurare i livelli essenziali di assistenza in tema di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare nonché l'adempimento degli obblighi comunitari in materia di controlli ufficiali, previsti dal Regolamento europeo 882/2004.

Sistemi veterinari regionali efficaci ed efficienti- Le Regioni ritengono pertanto di dover adottare tutte le iniziative necessarie a rendere i sistemi regionali di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare sempre più efficaci ed efficienti nelle attività di prevenzione, vigilanza e controllo, con l'obiettivo di migliorare:
a) Il livello di tutela della salute dei cittadini/consumatori;
b) Il livello di garanzia e di qualificazione igienico-sanitaria e nutrizionale degli alimenti destinati al consumo umano;
c) Il benessere animale;
d) La qualità igienico-sanitaria degli alimenti destinati al consumo animale;
e) La tracciabilità di filiera

Unità operative complesse- Le Regioni si impegnano a garantire che le ASL, per quel che concerne la sicurezza alimentare e la sanità pubblica veterinaria, rispettino l'articolazione organizzativa prevista dai commi 2 e 4 ell'articolo 7 quater del Dlvo 502/92, riconoscendo l'opportunità che le unità operative deputate alle funzioni specifiche soprarichiamate siano possibilmente configurate come unità operative complesse e siano dotate di personale adeguato.

Personale ASL- L'applicazione di quanto previsto in materia di personale deve avvenire nel rispetto dei vincoli in materia di spesa previsti dalla legislazione vigente e per le regioni sottoposte ai piani di rientro, anche nel rispetto di quelli fissati in materia da detti piani nonché dei parametri standard per la definizione delle strutture complesse e semplici adottati dal Comitato LEA.

Intramoenia- Per consentire il passaggio al regime ordinario dell'esercizio dell'attività libero professionale intramuraria, si conviene di dare piena attuazione a quanto stabilito dalla legge 120/2007, come modificata dal decreto legge 158/2012 convertito in legge con modificazione dalla legge 189/2012.

Comitato per la verifica dei LEA- Il Patto prevede l'emanazione - entro il 31 dicembre 2014 di un decreto di aggiornamento del decreto 12 dicembre 2001 e all'approvazione della metodologia di monitoraggio del sistena di garanzia per il monitoraggio dell'assistenza sanitaria.

I contenuti del Patto per la Salute 2014-2016 sono stati anticipati dal Sole 24 Ore in un articolo recante la bozza del Patto all'esame dei Governatori.