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CRITERI DI ACCERTAMENTO

Solo spese eclatanti nel mirino del redditometro

Solo spese eclatanti nel mirino del redditometro
L'Agenzia delle Entrate adotterà una forma di redditometro «depotenziato». Finiranno sotto la lente del Fisco i contribuenti con spese eclatanti. Equitalia valuterà solo le spese medie Istat per vivere e mangiare e non ci sarà lo "studio di settore per famiglie", che non dovranno creare nessun maxi archivio fiscale. Chiarimenti dalle Entrate su auto e retroattività.

Tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo l'Agenzia delle entrate definirà le liste dei contribuenti considerati a rischio e che saranno quindi sottoposti ad ispezione fiscale a partire proprio dal mese di marzo stesso. Stando alle anticipazioni sui criteri di applicazione del "nuovo" redditometro - contenute nell'analisi di Isidoro Trovato per il Corriere della Sera - attraverso il «nuovo» accertamento sintetico, l'intero reddito delle persone fisiche viene determinato sulla base di tre elementi: 1) le spese sostenute dai contribuenti in base ai dati che risultano dall'Anagrafe tributaria (fatture e movimenti di denaro elettronico); 2) gli investimenti patrimoniali; 3) le spese medie Istat imputate in base alla zona geografica di residenza del contribuente e del suo nucleo familiare.

Sulle spese il contribuente dovrà dimostrare in che modo ha reperito le risorse finanziarie a tal fine, ove ci sia una discordanza con la dichiarazione dei redditi.

Le spese medie Istat «entreranno» in gioco solo nel contraddittorio, Equitalia valuterà (ai fini del redditometro) solo le spese medie Istat per vivere e mangiare. Ciò significa che si abbandona l'idea originaria dello studio di settore per famiglie, non sarà necessario nessun bilancio di famiglia né creare un maxi archivio fai da te dove conservare tutti gli scontrini e le ricevute fiscali.

Dunque finiranno sotto la lente del Fisco i contribuenti che effettueranno spese eclatanti e poco in linea rispetto alla dichiarazione dei redditi o ai parametri dello spesometro. Il contraddittorio si svolge sempre prima dell'avviso dell'accertamento e quindi, eventualmente, è solo in quella sede che gli ispettori del Fisco potranno chiedere chiarimenti anche su altre spese.

In generale si terrà conto dei valori medi calcolati e stimati dall'Anagrafe tributaria o rilevati dall'Istat. Nel caso però mancassero anche questi riferimenti, il fisco si riserva anche la possibilità di commissionare specifici studi o analisi di settore. Sarà il caso ad esempio dei dati che riguardano le spese per imbarcazioni, aerei o cavalli.

Soglia di spesa- L'Agenzia delle Entrate ha deciso di introdurre una franchigia di 12 mila euro l'anno per gli scostamenti tra spese e reddito dichiarato dai contribuenti. Sotto tale soglia non scatterà l'indagine del Fisco.

Per gli investimenti patrimoniali, come l'acquisto di auto, immobili o azioni, l'indicazione dell'Agenzia delle Entrate sarà quella di un «ritorno al passato»: la spesa sarà quindi divisa in parti uguali per cinque anni (quello accertato e i quattro precedenti). Sull'auto ad uso misto privato-professionale, l'Agenzia delle Entrate ha risposto alla stampa specializzata con la circolare del 15 febbraio: "i beni e servizi non esclusivamente ed effettivamente relativi all'attività d'impresa o di lavoro autonomo, come ad esempio le auto ad uso promiscuo, rilevano per la parte non riferibile al reddito professionale o d'impresa ovvero per la quota parte di spesa non fiscalmente deducibile".

Retroattività del nuovo Redditometro. La domanda a cui l'Agenzia risponde è se il nuovo redditometro, presentato lo scorso 20 novembre a Roma essendo una versione "evoluta" di quello costruito sulla base del paniere di beni e servizi di cui al dm 105 settembre 1992, possa essere utilizzato dai contribuenti durante i contraddittori relativi ad annualità basate ancora sul vecchio redditometro. Cioè se la versione più aggiornata del Redditometro, possa venire usata, qualora fosse favorevole, al cittadino a cui viene contestata una spesa sospetta. La risposta è che vale per gli accertamenti relativi ai redditi dell'anno 2009 e seguenti.

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