Dopo i rilievi della Commissione di Garanzia, i Sindacati della Dirigenza Medica e Veterinaria confermano: lo sciopero si farà, è solo rinviato.
Mancato rispetto della "regola d'intervallo" fra un'azione di sciopero e la proclamazione della successiva: un bisticcio di date ravvicinate per il quale la Commissione di Garanzia, preposta agli scioperi nei servizi pubblici essenziali, ha chiesto ai Sindacati della Dirigenza medica e veterinaria di revocare lo sciopero che era stato indetto per il 9 novembre, "pena sanzioni pesanti". Le organizzazioni sindacali hanno risposto con un rinvio dello sciopero al 23 novembre, superando così i "problemi interpretativi delle norme che regolano il diradamento delle giornate di sciopero in sanità- spiegano in una nota.
La protesta dicono "si sposta solo di qualche giorno" e venerdì 23 novembre ci saranno astensioni di 24 ore dal lavoro e sit-in. Nel frattempo, ricorda una nota di FVM- resta fermo lo stato di agitazione e sono confermate tutte le azioni sindacali già in essere:
− il blocco degli straordinari in tutte le aziende sanitarie
− l’astensione dalle attività non comprese nei compiti di istituto
− la richiesta da parte dei dirigenti di usufruire di tutti i giorni di ferie accumulate
− il pagamento di tutti i turni guardia eccedenti l’orario contrattuale;
− le assemblee nei luoghi di lavoro;
Inoltre, il 14 novembre a Roma si terrà una assemblea pubblica alla quale sono stati invitati gli esponenti di tutti i gruppi politici che siedono in Parlamento.
DAL 9 AL 23 NOVEMBRE
Altolà della Commissione di garanzia: sciopero rinviato
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