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CONFPROFESSIONI: LA RIFORMA TRASCURA LE PARTI SOCIALI

CONFPROFESSIONI: LA RIFORMA TRASCURA LE PARTI SOCIALI
Le audizioni parlamentari non hanno tenuto conto di tutte le rappresentanze professionali, trascurando chi firma il Contratto collettivo dei dipendenti degli studi professionali. Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni critica la conduzione delle audizioni parlamentari. Le categorie intellettuali, dice, sono anche parte sociale. Non solo una riforma degli Ordini, ma una riforma anche delle professioni intese come soggetto economico e come parte sociale. Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni lamenta l'esclusione dalle audizioni parlamentari della confederazione delle libere professioni: le categorie intellettuali sono anche parte sociale. Le audizioni parlamentari, invece, non hanno tenuto conto di tutte le rappresentanze professionali, trascurando chi firma il Contratto collettivo dei dipendenti degli studi professionali. La riforma- dichiara oggi Stella al Sole 24 Ore- rischia di attribuire ai Consigli Nazionali ruoli che non gli competono.

Il Presidente di Confprofessioni, intervenuto sabato scorso al Consiglio Nazionale ANMVI ha anche criticato l'esclusione delle professioni non regolamentate dal processo di riforma. Il sistema duale, va governato insieme alle professioni ordinistiche. Percorsi separati di riordino non danno le stesse garanzie di reale separazione del sistema duale, vale a dire di non sovrapponibilità delle competenze.

Quella fra professionisti e tecnici è una partita che si riaprirà al CNEL dove Confprofessioni non intende mancare.