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L’ONAOSI RISPONDE ALLE RICHIESTE DI RIMBORSO

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Secondo la Fondazione ONAOSI con la sentenza della Corte Costituzionale 190/2007 “si è creato un vuoto normativo”. L’Ente perugino – che dal 2007 riscuote i contributi dei soli dipendenti pubblici e dei sanitari volontari - non ha infatti riferimenti normativi per determinare l’entità delle quote. La Consulta ha chiaramente detto che non può essere la Fondazione a determinare unilateralmente l’ammontare della contribuzione. La Fondazione ha quindi stabilito nel mese di luglio una agenda di “ prime urgenti iniziative, sia di carattere giuridico legale che di indirizzo, e di sensibilizzazione in sede politico-istituzionale”. E proprio durante un Consiglio dei Ministri estivo il Ministro della salute, Livia Turco, ha svolto in Consiglio dei Ministri una relazione “sull’esigenza di assicurare la continuità degli interventi assistenziali da parte dell’Opera nazionale assistenza orfani sanitari italiani - ONAOSI – a seguito della recente sentenza della Corte Costituzionale”. Il Consiglio dei Ministri, si legge in una nota di Palazzo Chigi, “ha confermato la propria attenzione sul problema che sarà affrontato con apposita normativa”. Nel frattempo arrivano i primi riscontri della Fondazione ai medici veterinari che - seguendo le indicazioni dei legali dell’ANMVI hanno inoltrato la raccomandata con la richiesta di rimborso delle quote versate dal 2003 al 2006. A firma del direttore generale Claudio Rondini e del Presidente Paci, la risposta dell’ONAOSI recita: “La sentenza della Corte Costituzionale n. 190/2007, nel confermare il principio dell'obbligo contributivo in favore dell'ONAOSI, ha provocato un vuoto normativo esclusivamente in ordine ai criteri di quantificazione dei contributi medesimi. Stante la persistenza dell'obbligo contributivo, nonché l'evidente necessità di garantire la continuità delle prestazioni in favore degli assistiti e l'equilibrio finanziario dell'ente, di tale questione sono stati formalmente investiti i Ministeri vigilanti, anche ai sensi di quanto previsto dal D. Lgs. 509/94. Sarà cura di questa Fondazione attenersi alle indicazioni che verranno fornite dai Ministeri medesimi, anche in relazione alle istanze, come quella da Lei avanzata, che, al momento, la stessa Fondazione, come da mandato conferito dal Consiglio di amministrazione, per le ragioni appena esposte, è nell'impossibilità di stabilire e definire”.