“Migliaia di interventi senza tutta quella coreografia che di fatto spesso caratterizza cliniche e ambulatori veterinari”. E’ questo ciò che accade nel canile di Aurora Bozzer a Villotta (Pordenone) secondo quanto la stessa dichiara al Messaggero Veneto, in un articolo (Sterilizzazioni e polemiche- L’incrocio di interessi diversi) in cui si legge, fra l’altro, che “per un intervento qual è la sterilizzazione- che si pratica in 10-15 minuti al massimo, non serve l’anestesia gassosa se non in caso di animali anziani o sofferenti, né un apparato di sale operatorie sterili con chissà quali attrezzature, servono soprattutto una buona manualità e l’uso di adeguati farmaci anestetici e una opportuna copertura antibiotica. Il resto è appunto solo coreografia”. Su quanto pubblicamente dichiarato, l’ANMVI oltre ad avere interessato il proprio ufficio legale, ha scritto una nota agli Ordini Provinciali del Friuli per chiedere accertamenti di carattere deontologico sulla presenza di loro iscritti nel canile di Villotta che effettivamente si prestino a metodiche di sterilizzazione come quelle descritte. L’Ordine di Pordenone ha escluso la presenza di propri iscritti, mentre il Presidente dell’Ordine di Udine, confermando il coinvolgimento di un veterinario iscritto all’albo del capoluogo friulano nelle attività del centro di Villotta, ha riferito di aver convocato il consiglio dell’Ordine per valutare la vicenda.
Al giornale, il Presidente della SIARMUV, Fabio Vigano’, ha inoltrato una nota di precisazioni per rettificare i contenuti scientificamente infondati dell’articolo firmato dalla Signora Bozzer.