Zoo ''a misura di animale'', con un occhio alla qualità della vita dei loro ospiti e l'altro alla educazione dei cittadini. Il governo ha recepito in un decreto legislativo (che ha ricevuto il parere favorevole della commissione Ambiente del Senato) una direttiva europea del 1999 sulla custodia degli animali selvatici che fissa gli standard minimi per i giardini zoologici presenti sul territorio dell'Unione. Una vera e propria rivoluzione, anche a detta dei paladini dei diritti degli animali, che arriva dopo un richiamo della corte europea all'Italia. Sono circa un centinaio gli zoo, acquari e ''safari park'' italiani interessati dal provvedimento del governo, che in questi giorni e' stato all'esame della commissione Ambiente del Senato. Quando, dopo il passaggio in Parlamento, le nuove regole diventeranno operative, gli zoo della penisola saranno passati ai raggi x dai super-esperti del ministero dell'Ambiente: spettera' a loro decidere se concedere o meno la licenza necessaria per continuare ad esistere. Gli zoo che non garantiscono condizioni di vita dignitose agli animali (spazi adeguati, assistenza veterinaria,cibo sufficiente) saranno chiusi se non si metteranno subito in regola.
Il decreto del governo contiene un decalogo al quale dovranno uniformarsi
tutti i giardini zoologici italiani. Per ottenere la licenza bisognera'
dimostrare di aver partecipato a ricerche scientifiche, promuovere programmi
di educazione e sensibilizzazione del pubblico, partecipare a programmi
per la riproduzione e la salvaguardia delle specie, rispettare le condizioni
di vita degli animali. Giraffe, elefanti, ippopotami e tutti gli altri ospiti
del giardino zoologico dovranno avere la possibilita' di muoversi e di fare
esercizio fisico; spazi appositi dovranno essere previsti per le femmine
in gravidanza; il personale dovra' assicurare il massimo dell'igiene nei recinti dove vivono gli animali.
E al pubblico dovra' essere impedito di dare loro cibo, tranne che non si tratti di alimenti approvati e forniti dal giardino zoologico. Non sfugge all'intervento del governo l'aspetto della sicurezza: gli zoo dovranno dimostrare di aver installato barriere protettive, fossati e reti capaci di impedire la fuga degli animali; e negli uffici dovranno essere conservati gli antidoti da iniettare nel caso che un serpente velenoso morda qualche incauto visitatore. I giardini zoologici che trascureranno anche solo un punto del decalogo comunitario avranno due anni di tempo per riparare, altrimenti saranno chiusi al pubblico. Nonostante le proteste degli ambientalisti, dal provvedimento emanato dal governo sono stati esclusi i circhi e gli zoo itineranti. La comissione del Senato ha chiesto che anche queste strutture seguano le stesse regole degli zoo, ma il ministero dell'Ambiente, finora, non si e' dimostrato favorevole. (ANSA).