• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31395

+++ Le pubblicazioni riprenderanno con regolarità dopo la pausa estiva +++  

EQUINI, ANAGRAFE E PUROSANGUE ARABO

Immagine
L'Associazione nazionale del cavallo arabo- A.N.I.C.A., costituita nel 1979 e in possesso di riconoscimento della personalità giuridica dal 2001, ha per diversi anni proficuamente collaborato con l'ENCI nell'attività di acquisizione e controllo delle certificazioni dei cavalli arabi, nelle effettuazioni delle analisi e nella raccolta dei dati e delle informazioni acquisite dagli allevatori. L’On Ferro ha presentato in Commissione Agricoltura alla Camera un’interrogazione sul riconoscimento all'ANICA della titolarità del libro genealogico del cavallo purosangue arabo. La questione è datata e si riferisce alle rimostranze da tempo avanzate dalla Associazione Nazionale Italiana del Cavallo Arabo al Ministero delle Politiche Agricole e all’Unire in merito alla legge n. 30/91, che sancisce la competenza dell'ENCI (ora UNIRE) del Libro genealogico del Puro Sangue Arabo. Nel 1996 l'ANICA denunciò anche l’Italia alla Comunità europea per pretesa violazione della normativa comunitaria. All’interrogazione ha risposto il Sottosegretario al Mipaf Paolo Scarpa Bonazza Buora il 26 ottobre scorso, dichiarando che la rivendicazione dell’ANICA all’autonomia nella gestione del Libro è “ nettamente in contrasto con la legge n. 30/91, che sancisce la competenza dell'ENCI (ora UNIRE)” e che gli anni di vertenze amministrative sono “sfociate nella sentenza (ormai definitiva) del Consiglio di Stato n. 1997/2001, favorevole al MIPAF, di non legittimità delle pretese rivendicate dall'ANICA nella gestione del libro genealogico del cavallo arabo, in quanto detta razza era ed è ricompresa fra quelle previste nel libro genealogico del Cavallo da Sella Italiano, gestito dall'ENCI (ora UNIRE) fin dal 1973. Per il Sottosegretario Scarpa, “fino ad eventuale e non auspicabile pronuncia contraria della Corte di giustizia europea”deve essere “ a tutti i costi essere salvaguardata la scelta, consentita dalla U.E. ed operata dal nostro Paese di optare per il libro genealogico unico e nazionale per razza. Inoltre- ha concluso “ l'articolo 8, comma 15 della legge del 1o agosto 2003, n. 200 affida all'UNIRE la gestione dell'intera anagrafe equina, le cui linee guida sono attualmente all'esame della Conferenza permanente per i rapporti tra Stato-Regioni”.