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DA VERONA MAXI INCHIESTA SU COMPARAGGIO

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Incentivi a medici in cambio di prescrizioni di medicinali. Questo l’oggetto di un' inchiesta - tuttora in corso - avviata dalla procura della Repubblica di Verona e condotta dal Nucleo regionale di polizia tributaria del Veneto della Guardia di Finanza. Le indagini sarebbero ancora ad una fase iniziale. Avrebbero preso avvio nella scorsa estate nell' ambito di normali controlli di natura fiscale, ad una grande azienda farmaceutica. Una segnalazione partita dal Ministero della Salute avrebbe dato il via all’inchiesta. Le ipotesi di reato dell’”operazione Giove” sono di comparaggio per i camici bianchi indagati e corruzione per gli informatori farmaceutici. Ma gli avvisi di garanzia hanno raggiunto anche i dirigenti di una multinazionale con sede a Verona e a Parma e le persone coinvolte a vario titolo nell'inchiesta, sono quasi tremila in molte regioni: oltre a medici e informatori, farmacisti, operatori sanitari, dirigenti di aziende, istituti ed enti ospedalieri. Fra i regali ai medici viaggi-premio, prevalentemente ai Caraibi, spacciati come "congressi scientifici" e "aggiornamenti culturali", settimane bianche in note località sciistiche truccate da "corsi di formazione professionale", e numerosi, costosissimi doni, dai libri e vini di pregio, agli impianti stereo ai personal computer da cinquemila euro. Il reato di comparaggio prevede l'arresto fino ad un anno.All’azione penale si aggiunge l’indagine della Corte dei Conti di Venezia. Se i medici hanno prescritto alcuni prodotti farmaceutici a cittadini assistiti dal sistema sanitario nazionale, preferendoli ad altri di costo inferiore, è possibile che ci sia stato un danno per le casse dello Stato. (fonte ANSA/Il Nuovo)