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RIAPERTO IL MACELLO DI PARMA

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Con una decisione-lampo, il giudice Roberto Piscopo ha annullato ieri pomeriggio l'ordinanza del sindaco di Parma con la quale si disponeva la sospensione dell'attività all'interno del macello comunale per un mese esatto a seguito di presunte violazioni alla normativa europea anti Bse. Spiega il direttore, Mirko Dolfen: «Ci siamo opposti all'ordinanza del sindaco fondamentalmente per due motivi. In primo luogo, il macello non ha mai ceduto carne con colonna vertebrale di bovino superiore ai 24 mesi a un consumatore finale che, come dice la legge, sono i ristoranti, le mense e i macellai. Inoltre, è vero che è uscita dal macello, così come avviene tutti i giorni, della carne con le caratteristiche che ho appena descritto. Ma tutto ciò è avvenuto nel rispetto delle normative vigenti sia a livello nazionale che europeo». E ancora: «Si sta cercando di fare le scarpe ad una struttura del valore di 30 miliardi che sta crescendo velocemente tanto che, nel giro di un anno appena, siamo arrivati a macellare ben quattrocento capi alla settimana». Secondo quanto pubblicato dal quotidiano locale La Gazzetta di Parma, le reali responsabilità dell’accaduto andrebbero ricondotte ad un mediatore professionale.