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STUDIO DI SETTORE PER VETERINARI IN G.U.

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Lo studio di settore (denominato SK22U) suddivide i veterinari in sei gruppi omogenei, e la descrizione per sommi capi dei vari gruppi ci fornisce un interessante spaccato della veterinaria italiana:
1. Professionisti che operano nell’ambito dei cavalli da equitazione: sono veterinari che esercitano prevalentemente a domicilio, dotati di ecografo (45%), di apparecchio radiografico (36%) e di endoscopio (25%). Il 37% di loro ha un’assicurazione professionale che costa loro 634000£ all’anno, acquistano materiali per 4355000£ all’anno e (il 41%) spendono per l’aggiornamento 489000£ all’anno.
2. Professionisti che operano nell’ambito della zootecnia: esercitano prevalentemente a domicilio, dispongono di beni strumentali minimi (ferri chirurgici per piccoli interventi, otoscopio, oftalmoscopio, microscopio). Il 20% ha un’assicurazione professionale, per la quale spende 660000£, acquista materiale sanitario per 3200000£ all’anno e (il 23%) spende, per l’aggiornamento, 790000£ annue.
3. Professionisti che svolgono attività di consulenza: svolgono la loro professione principalmente nell’area zootecnica (52%), negli animali da compagnia (54%) e per le aziende che producono mangimi. Raramente dispongono di ferri chirurgici, microscopio, oto e oftalmoscopio. Il 19% spende 444000£ all’anno per un’assicurazione professionale, il 37% acquista materiale sanitario per 2000000£ all’anno, il 36% spende 900000£ all’anno per l’aggiornamento.
4. Ambulatori di piccole dimensioni: hanno una superficie media di 44 mq, in essi vengono effettuate 202 visite all’anno che forniscono il 60% dei compensi. Hanno una strumentazione utile all’effettuazione esclusivamente di piccoli interventi chirurgici. Il 25% dei titolari stipula un’assicurazione professionale, per un importo di 420000£; la spesa annua per materiale sanitario ammonta a 2018000£, mentre il 29% dei titolari dichiara di aggiornarsi, spendendo 490000£ all’anno. Questa tipologia di struttura rappresenta il 54,2 % del totale.
5. Ambulatori di medie dimensioni: la superficie sale a 51 mq, in essi vengono effettuate 484 visite all’anno (66% dei compensi), mentre gli interventi chirurgici forniscono una quota di compensi del 14%. Hanno una discreta dotazione strumentale (tavolo operatorio, lampada scialitica, carrello servitore, sterilizzatrice, centrifuga, apparecchio per ematologia, microscopio, apparecchio radiografico, apparecchio per anestesia gassosa, oto e oftalmoscopio, elettrobisturi, aspiratore e ferri chirurgici). Il 45% stipula un’assicurazione professionale, spendendo 500000£ all’anno; la spesa per materiale sanitario è di 6600000£; il 44% dei titolari si aggiorna, per una spesa annua di 650000£. Questa tipologia di struttura rappresenta il 37,1 % del totale.
6. Ambulatori di grandi dimensioni: questo gruppo è composto, tra l’altro, per il 78% da ambulatori con una superficie media di 95 mq e per 14 % da cliniche con superficie media di 140 mq. La dotazione di mezzi strumentali è molto ampia (tavolo operatorio, lampada scialitica, carrello servitore, sterilizzatrice, centrifuga, apparecchio per ematologia, microscopio, apparecchio radiografico, apparecchio per anestesia gassosa, oto e oftalmoscopio, elettrobisturi, aspiratore, autoclave e ferri chirurgici). Generalmente vi lavorano più veterinari, in regime di associazione o di dipendenza. Le 660 visite che mediamente vengono effettuate annualmente fruttano il 53% dei compensi totali, mentre gli interventi chirurgici apportano il 20% dei compensi e gli esami diagnostici apportano ulteriori introiti stimabili in un 14%. Per assicurazioni professionali vengono spese, annualmente, 504000£, l’acquisto di materiale sanitario comporta esborsi per 17693000£ all’anno mentre la spesa annua per l’aggiornamento è di 712000£. Questa tipologia di struttura rappresenta l’8,7 % del totale.

Sulla base dell’incrocio di questa suddivisione e di molti parametri (per es.: anzianità professionale, numero di visite e di interventi chirurgici, spese per consumi, per assicurazioni, per collaboratori, per acquisti di materiale sanitario, valore dei beni strumentali, numero dei soci o associati), applicando i relativi coefficienti risulterà il compenso di ogni singolo professionista valido ai fini dello studio di settore. Il presente studio di settore è utilizzabile già a partire dall’anno d’imposta 2001.


Giorgio Neri