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LOMBARDIA

Approvato il Piano regionale della Prevenzione

Approvato il Piano regionale della Prevenzione
Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato il Piano regionale di prevenzione 2014-2018. Meno distretti veterinari. Laureati nei Dipartimenti.
Via libera al Piano della prevenzione e della  tutela della salute, con 41 voti a favore e 28 astenuti. Si sono  espressi a favore Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, Lombardia  Popolare, Fratelli d'Italia e Gruppo Misto; astenuti Pd, Patto Civico, Sel e Movimento 5 Stelle. Il documento, illustrato da Silvia Piani (Lega Nord), è uno strumento regionale di programmazione quinquennale. "E' un documento atteso - dichiara Piani - e che, sulla scia delle  innovazioni introdotte dalla riforma regionale, integra l'ambito degli interventi sanitari con quelli sociosanitari, in coerenza con gli obiettivi nazionali in tema di prevenzione". Nel Piano vengono  individuati 13 programmi regionali fra i quali la sicurezza alimentare e la sanità pubblica veterinaria.

Via libera anche a 4 ordini del giorno, che chiedono, fra l'altro, di promuovere una cultura di sana e corretta alimentazione nelle scuole. Fra questi anche l'ordine del giorno, del primo firmatario Michele Busi (Patto Civico), chesollecita la necessità di potenziare la presenza di figure professionali laureate nei dipartimenti di prevenzione e igiene valorizzando la professioni sanitarie. 

Per la capogruppo di Sel, Chiara Cremonesi, la Regione è "in ritardo di ben 3 anni e mezzo". Cremonesi stigmatizza inoltre che "la Giunta, senza tenere conto del parere della Commissione consiliare dove si era svolta un'approfondita discussione, ha approvato il Piano di organizzazione aziendale strategica dell'Ats di Brescia prevedendo una riduzione dei servizi territoriali veterinari, che rappresentano un presidio importante a tutela della salute dei cittadini e degli allevamenti".
"Tutto ciò - prosegue Cremonesi - avviene nel distretto con la più alta concentrazione lombarda di zootecnica, 8.200 allevamenti e più di 12 milioni di capi. E avviene casualmente proprio laddove qualche anno fa i controlli portarono alla luce lo scandalo Italcarni. Ora il macello ha riaperto i battenti con altro nome. E nella stessa zona la Regione ha pensato bene di ridurre di molto i distretti veterinari territoriali. In nome, evidentemente, di una prevenzione fatta soltanto di proclami e buoni propositi".

Via libera anche a 4 ordini del giorno, che chiedono, fra l'altro, di promuovere una cultura di sana e corretta alimentazione nelle scuole. Fra questi anche l'ordine del giorno, del primo firmatario Michele Busi (Patto Civico), chesollecita la necessità di potenziare la presenza di figure professionali laureate nei dipartimenti di prevenzione e igiene valorizzando la professioni sanitarie.