E' lecito vietare la macellazione a scopo religioso che non prevede lo stordimento dell'animale. La decisione del Belgio (Fiandre e Vallonia) di limitare i rituali halal e kosher è giustificata, poiché basata sulla tutela del benessere degli animali come elemento di “moralità pubblica”. Lo ha affermato la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, chiamata a dirimere - per la prima volta nella sua storia- un caso di regolamentazione nazionale di macellazione religiosa. Sul caso, la Corte si è espressa all’unanimità. Il ricorso era stato presentato da alcune organizzazioni delle comunità ebraiche e musulmane del Belgio.
Il divieto della macellazione rituale degli animali senza previo stordimento non viola la libertà di religione nè il divieto di discriminazione. Non c'è stata nessuna violazione dell'articolo 9 (libertà di religione) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, e nemmeno dell'articolo 14 (divieto di discriminazione). In particolare, consentendo
Permettendo la pratica religiosa con stordimento reversibile, le autorità nazionali non hanno travalicato il “margine di apprezzamento”, avendo ponderato la misura adottata, giustificata nel principio e proporzionata allo scopo perseguito, vale a dire la tutela del benessere animale come elemento di “morale pubblica”.
La Corte ha sottolineato che è stata la prima volta che si è posta la questione della tutela del benessere degli animali in relazione alla Convenzione europea per i diritti dell'uomo.
IL_TESTO_DELLA_SENTENZA_EN.pdf142.05 KBBan on ritual slaughter of animals without prior stunning