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DDL CONCORRENZA

I principi della concorrenza entrino nel sistema sanitario italiano

I principi della concorrenza entrino nel sistema sanitario italiano
Trasparenza e libero accesso di privati nel SSN. Professioni regolamentate ancora nel mirino. Proposte anche sulle polizze RC.

L'Esecutivo sta lavorando alla bozza del ddl Concorrenza per arrivare a un disegno di legge da presentare tra la metà e la fine di ottobre. La prima bozza fa riferimento a "ipotesi di intervento derivanti dalla segnalazione dell'Antitrust 2014 o da segnalazioni precedenti, da proposte delle Direzioni generali Mise e del gruppo di lavoro". Già a luglio infatti, il Garante del Mercato e della Concorrenza ha formulato le sue proposte al Governo e al Parlamento ai fini della legge annuale per i mercato e la concorrenza.

Libero accesso dei privati al sistema sanitario-  Vanno eliminati gli ostacoli alla libertà di accesso agli operatori privati nell'erogazione di prestazioni sanitarie che non gravano sul bilancio pubblico: si tratta di una modifica che può contribuire a migliorare l'efficienza e la qualità dei servizi, con riflessi positivi sulla produttività dell'intera offerta. Ai cittadini va garantito l'accesso alle informazioni sui dati riguardanti l'attività medica svolta e la qualità del servizio erogato dalle strutture sanitarie pubbliche e private, per dare loro la massima possibilità di scelta, orientandola verso le strutture più efficienti. Contemporaneamente le risorse pubbliche, destinate alle strutture sanitarie private che operano in regime di accreditamento, devono essere attribuite sulla base di criteri idonei a selezionare le imprese maggiormente efficienti e a consentire l'effettivo accesso al mercato anche a operatori nuovi entranti. Il Garante chiede di modificare il d.lgs. n. 502/1992 al fine digarantire libertà di accessodei privati all’esercizio di attività sanitarienon convenzionate con il SSN, a prescindere dalla verifica del fabbisogno regionale di servizi sanitari.

Separare le funzioni di regolamentazione e controllo- Nel settore sanitario è necessario introdurre una netta separazione tra regolamentazione e controllo, che dovrebbe essere accentrata a livello nazionale , e fornitura del servizio : in questo modo strutture pubbliche e private potrebbero garantire in concorrenza tra loro la produzione e l'erogazione delle prestazioni sanitarie specialistiche e ospedaliere. Le ASL dovrebbero mantenere unicamente le funzioni di sanità pubblica, assistenza di base e controllo dell'attività specialistica e ospedaliera.

Professioni regolamentate- L'avvenuta liberalizzazione delle professioni (Legge Bersani e Riforma Monti) risulta ancora ostacolata da norme che si prestano a interpretazioni strumentali in grado di vanificare la liberalizzazione stessa, in particolare per quanto riguarda l' attività forense e la professione notarile. L'Antitrust si appunta sul concetto di decoro professionale strumentalmente addotto per introdurre tariffe minime(il compenso deve essere adeguato all'opera e non al decoro)  e restrizioni alla concorrenza (v. provvedimento sanzionatorio nei riguardi di Fnomceo). Rilevante la censura verso gli avvocati che dovranno eliminare la previsione di presentare il preventivo solo se richiesto dal cliente. La riforma delle professioni del Governo Monti ha infatti introdotto  l'obbligo di rendere noto al cliente (anche in forma non scritta) il grado di complessità dell'incarico e di fornire tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell'incarico. La misura del compenso è resa nota al cliente al momento del conferimento dell'incarico con un preventivo di massima, adeguato all'importanza dell'opera e con indicazione per ogni singola prestazione di tutte le voci di spesa comprensive di spese, oneri e tributi

Rc professionale obbligatoria- Anche il comparto delle assicurazioni per i rischi professionali, diventate obbligatorie, necessita di una riforma : sono, infatti , diffuse clausole contrattuali che comportano un vuoto nel periodo di copertura assicurativa del professionista in caso di cambiamento della compagnia. Gli assicurati hanno così solo due opzioni: restare vincolati sempre con la stessa compagnia o sostenere costi aggiuntivi acquistando anche i servizi assicurativi per i cd. periodi di retroattività e/o postuma. Per effetto di tali clausole il professionista è comunque costretto ad assicurarsi anche quando termina l'attività professionale: si tratta di un assetto che va modificato introducendo l'obbligo, per le compagnie, di offrire polizze, ovviamente differenziate nelle condizioni economiche, che garantiscano la prestazione assicurativa per gli eventi verificatisi durante il contrat

 

pdfPROPOSTE_PER_LA_LEGGE_SULLA_CONCORRENZA.pdf800.28 KB