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IN FRANCIA

Scoppia un nuovo horsegate: falsi certificati veterinari

Scoppia un nuovo horsegate: falsi certificati veterinari
Cavalli da laboratorio venduti in macelleria. Sanofi-Pasteur si è costituita parte civile. Arrestate 21 persone.

La polizia francese ha arrestato 21 persone nell'ambito di un'inchiesta internazionale sul presunto utilizzo nella catena alimentare di carne di cavallo trattata a scopi medici. I fermi sono stati eseguiti in varie localita' del sud della Francia. All'origine delle indagini, una soffiata secondo cui centinaia di animali, inclusi alcuni di proprieta' del gigante farmaceutico Sanofi, erano stati venduti ai mattatoi dopo che erano stati falsificati i certificati dei veterinari. Tra i centri nel mirino, anche un macello a Girona, nel nord della Spagna. Tra i 21 figurano tre veterinari e alcuni commercianti di carne, tra cui uno a Narbonne considerato il capo del traffico criminale.

La Sanofi ha fatto sapere, tramite il comunicato  di un portavoce che l'azienda sta collaborando con le autorita' su una "possibile frode" e che negli ultimi tre anni sono 200 gli animali venduti a centri veterinari, ippici o a singoli individui. Secondo fonti della polizia, gli animali in questione potrebbe essere stati usati per fornire sangue per vaccini o testare medicine ancora in fase di sviluppo. L'ondata di arresti segue l'ampio scandalo che all'inizio dell'anno aveva portato al ritiro dal mercato in tutta Europa di vari alimenti contenenti carne di cavallo non specificata nelle etichette.

Questo caso, tuttavia, e' potenzialmente piu' grave, ha sottolineato il ministro francese responsabile per gli Affari dei consumatori, Benoit Hamon, dal momento che gli animali utilizzati potrebbero rappresentare un rischio per la salute. (fonte)

Secondo la rete televisiva locale France 3 Languedoc, la carne è stata distribuita a rivenditori ''in Francia, in Spagna e forse in Italia''. L'operazione, condotta da un giudice di Marsiglia, ha interessato 11 dipartimenti del sud della Francia e alcune città della Spagna appena oltre confine, ed è partita da una denuncia anonima presentata a fine 2012. Gli inquirenti hanno scoperto una  rete di fabbricazione di documenti falsi per far risultare idonei al consumo alimentare dei cavalli provenienti da laboratori farmaceutici o, in misura minore, dagli ippodromi, quindi farli macellare e rivendere la carne a distributori e macellerie. Secondo il sito del quotidiano Le Figaro, sarebbero almeno trenta gli animali passati dai laboratori del gruppo farmaceutico , dove venivano utilizzati per prelievi di sangue necessari alla produzione di vaccini, alla catena alimentare. Ventuno le persone fermate, tra cui un falsario residente in Provenza, tre veterinari e alcuni dipendenti di un macello di Girona, in Spagna. Non ci sono accuse a carico di Sanofi.