• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31325
RAPPORTO EFSA ECDC

Antibioticoresistenza: 'dobbiamo essere più veloci'

Antibioticoresistenza: 'dobbiamo essere più veloci'
Pubblicati, Paese per Paese, i dati sulla resistenza di alcuni batteri rilevati in alimenti, animali e nell’uomo. Il Commissario Andriukaitis "Quest’estate la Commissione lancerà un nuovo piano d'azione. Dobbiamo essere più veloci". Catchpole (ECDC): "Uso cauto in medicina umana e veterinaria".
-------------

"Abbiamo messo in campo notevoli sforzi per arrestarne l'aumento, ma ciò non basta".  Il Commissario Europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis commenta l'ultimo Rapporto EFSA-ECDC annunciando "un nuovo quadro per coordinare azioni future, con la finalità di ridurre la diffusione della resistenza agli antimicrobici". La resistenza agli antimicrobici - ha aggiunto- desta forte allarme poiché mette in pericolo la salute umana e animale". È questo è il motivo per cui  che metterà a disposizione un nuovo quadro per coordinare azioni future, con la finalità di ridurre la diffusione della resistenza agli antimicrobici".

Alla luce dei dati del Rapporto, Mike Catchpole, direttore scientifico dell’ECDC considera "particolarmente preoccupante è il fatto che alcuni tipi di Salmonella comuni negli esseri umani, come la Salmonella Typhimurium monofasica, presentino un'elevatissima multifarmacoresistenza". E quindi incoraggia "un uso cauto degli antibiotici in medicina umana e veterinaria". E' "estremamente importante" ha dichiarato-  per far fronte alla sfida posta dalla resistenza agli antimicrobici. Tutti noi abbiamo la responsabilità di garantire che gli antibiotici continuino a essere efficaci".

Secondo Marta Hugas, responsabile dell’Unità “Pericoli biologici e contaminanti” dell'EFSA, le variazioni geografiche messe in luce dal Rapporto "sono probabilmente riconducibili alle differenze d’uso degli antimicrobici nell’UE. Ad esempio i Paesi in cui sono state intraprese azioni per ridurre, sostituire e ripensare l’uso degli antimicrobici negli animali mostrano livelli più bassi di resistenza agli antimicrobici e una tendenza alla diminuzione". I Paesi dell’Europa settentrionale ed occidentale presentano livelli di resistenza inferiori a quelli dell’Europa meridionale e orientale.

Il dettaglio sui isngoli Paesi- Quest'anno la pubblicazione del rapporto è accompagnata da uno strumento interattivo per la visualizzazione dei dati Paese per Paese, sui livelli di resistenza di alcuni batteri rilevati in alimenti, animali e nell’uomo.

Suini e bovini- Il rapporto di quest’anno presenta i risultati dell’analisi dei dati trasmessi dagli Stati membri per il 2015, mirati a suini e bovini. L’anno prossimo il rapporto riguarderà polli da carne, galline ovaiole e tacchini.

Una sintesi d el Rapporto curata da EFSA mette in luce i seguenti risultati:

E' stata rilevata per la prima volta una resistenza agli antibiotici carbapenemici nell’ambito del monitoraggio annuale a dimensione UE su animali e alimenti. I carbapenemi sono di solito l'opzione terapeutica finale per pazienti infettati da batteri resistenti agli altri antibiotici disponibili. Livelli molto bassi di resistenza sono stati osservati nei batteri di E. coli rinvenuti in suini e carne suina.
  • E. coli produttore di beta-lattamasi a spettro esteso (ESBL) è stato trovato in carni bovine e suine, maiali e vitelli. I batteri che producono enzimi ESBL mostrano multifarmacoresistenza agli antibiotici beta-lattamici, che comprendono derivati della penicillina e cefalosporine. La prevalenza di E. coli produttore di ESBL variava da bassa a molto alta a seconda dei Paesi (maggiori notizie sul nostro strumento di visualizzazione dei dati).
  • È stata riscontrata resistenza alla colistina a livelli molto bassi in Salmonella ed E. coli presenti in suini e bovini. L’uso della colistina per controllare le infezioni negli animali, in particolare nei suini, è comunemente ammesso in alcuni Paesi. In circostanze particolari può essere utilizzata nell'uomo come antibiotico di ultima istanza.
  • Oltre il 10% dei batteri di Campylobacter coli riscontrati negli esseri umani mostravano resistenza a due antimicrobici di importanza primaria (fluorochinoloni e macrolidi), che vengono impiegati per curare infezioni gravi da Campylobacter nell’uomo. La campilobatteriosi è la malattia veicolata da alimenti più comunemente riferita nell'UE.


--------------------

The European Union summary report on antimicrobial resistance in zoonotic and indicator bacteria from humans, animals and food in 2015