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DIBATTITO ALLA CAMERA

Con DDL Concorrenza nuovi muri per le professioni

Con DDL Concorrenza nuovi muri per le professioni
Per Confprofessioni, con il Ddl sulla concorrenza "aumenteranno i costi e si ridurranno le garanzie per i cittadini". Avvocati, notai e farmacisti gli obiettivi privilegiati di Antitrust e Governo. Le Farmacie rispondono puntando sui servizi, le parafarmacie sulla fascia C. ANMVI ha chiesto l'audizione. .

E' stata dura la posizione del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, davanti alle commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera, dove venerdì si è svolta l’audizione sul ddl sulla legge annuale per il mercato e la concorrenza.

Prima legge annuale sulla concorrenza mai varata in Italia-
Il disegno di legge è predisposto in attuazione dell'articolo 47 della legge 23 luglio 2009, n. 99 («Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia»), che prevede lo strumento della legge annuale per il mercato e la concorrenza al fine di rimuovere gli ostacoli regolatori, di carattere normativo o amministrativo, all'apertura dei mercati, di promuovere lo sviluppo della concorrenza e di garantire la tutela dei consumatori. L'adozione della legge annuale per il mercato e la concorrenza rappresenta, negli intenti del Legislatore, uno strumento per accrescere la competitività delle imprese, favorire l'ingresso di nuove imprese nei mercati e abbassare il costo di beni e servizi.

Professioni aggredite dalle imprese- «Dietro la finalità della salvaguardia del cittadino sbandierato dal legislatore si nasconde in verità l’ennesimo “regalo” alle multinazionali e ai grandi conglomerati finanziari, che puntano a cannibalizzare il mercato dei servizi professionali» ha ribadito Stella. «I professionisti vengono trascinati in una lotta impari con le corporazioni di imprese e, ancora peggio, in un conflitto inutile e demagogico tra le categorie professionali; il risultato è l’abbassamento delle tutele e delle garanzie di qualità e sicurezza delle prestazioni a favore dei cittadini, senza peraltro una concreta riduzione dei costi dei servizi». Nel corso dell’audizione alla Camera, il presidente di Confprofessioni ha snocciolato tutte le lacune contenute nel ddl sulla concorrenza: dalle assicurazioni professionali  fino alle Srl semplificate. «Invece di porre mano a un’attenta manutenzione del quadro regolativo - ha concluso - la strategia del legislatore punta più a innalzare nuovi ostacoli alle libere professioni, che non a massimizzare i vantaggi per i cittadini».

Rc professionale- L'articolo 12 prevede che, relativamente alle assicurazioni per la responsabilità civile professionale rivolte a tutti i professionisti, sia inserita l'offerta di copertura con garanzia priva delle clausole che limitano la medesima prestazione assicurativa soltanto ai sinistri denunciati nel periodo di validità del contratto. In particolare, analogamente a quanto previsto nello schema di decreto del Presidente della Repubblica con cui si disciplina l'accesso alla copertura assicurativa per le professioni sanitarie, nella norma proposta, anche per tutti gli altri professionisti, fatta salva la libertà contrattuale delle parti, è individuata la possibilità che i contraenti possano accettare coperture che escludano la formula claims made.

Farmacie- Avvocati, notai e farmacisti sono le professioni direttamente interessate dal provvedimento che trae spunto dalle indicazioni dell'Antitrust. Il Garante della Concorrenza ha infatti individuato in queste professioni delle resistenze residuali al processo di liberalizzazione avviato dal 2006 ad oggi, con particolare riguardo alle forme societarie e alla distribuzione faramceutica. L'ingresso dei capitali nel sistema delle farmacie, previsto dal DDL, preoccupa la categoria: Maurizio Pace, segretario nazionale della Fofi, ha dichiarato che con l'eventuale ingresso dei capitali e la perdita della riserva di titolarità, «se il passaggio non viene ben ponderato e gestito, la configurazione rischia di cambiare. Intanto, i titolari delle circa 5.000 farmacie in crisi potrebbero cedere anche a soggetti non farmacisti o può darsi anche il caso che più farmacie costituiscano catene: le possibilità e le scelte sono diverse ma quello che rischia di succedere è che, da un momento all'altro, si potrebbe verificare, per una parte dei farmacisti, un passaggio da titolarità a dipendenza".

Audizioni in corso- In Parlamento Le farmacie pongono l'accento sulla necessità di preparare il sistema rivedendo remunerazione, realizzare la farmacia dei servizi e riportare l'innovazione in farmacia. Sono questi alcuni dei punti emersi nelle audizioni delle sigle di categoria (Fofi, Federazione nazionale Parafarmacie, Assofarm, Federfarma e Movimento nazionale liberi farmacisti). Per la Federazione nazionale parafarmacie italiane vanno riprese le  indicazioni dell'Antitrust  sui farmaci di fascia C; per il  Movimento nazionale liberi farmacisti, liberalizzare la fascia C garantirebbe lo stesso livello di sicurezza, consumi inalterati - dal momento che l'erogazione del farmaco è legata alla prescrizione medica - e nessun danno per le farmacie già esistenti».

ANMVI ha chiesto di essere audita dalle Commissioni Riunite Attivitò Produttive e Finanze della Camera.