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ANTIDOPING, BEVA CONTRO LA PROGRESSIVE LIST

ANTIDOPING, BEVA CONTRO LA PROGRESSIVE LIST
La "Progressive list" approvata la settimana scorsa dall'Assemblea Generale della FEI, fa discutere. L'inserimento fra le sostanze lecite di alcuni antifiammatori non consentiti fino a poco tempo fa suscita polemiche e contrasti. Per i veterinari inglesi è una decisione retrograda per il benessere del cavallo atleta.

È  polemica sulla 'Progressive List', approvata la settimana scorsa dall'Assemblea Generale della FEI di Copenhagen, che includerebbe nelle sostanze cosiddette lecite alcuni antinfiammatori proibiti fino a poco tempo fa. Ne dà notizia Cavallo Magazine del Sole 24 Ore che parla di 'lista della discordia', di critiche alla FEI, per non aver dato spazio ai dibattiti interni e per avere in sostanza preso una decisione "estremamente retrograda per il benessere del cavallo".

E' la posizione della British Equine Veterinary Association (BEVA) secondo cui la Progressive List non offre garanzie al cavallo atleta anzi lo espone a rischi di lesioni, gareggiando sotto trattamento farmacologico. Permettere la somministrazione di farmaci quali ad esempio il fenilbutazone o l'acido salicidico, anche se in misura ridotta, rappresenterebbe un informale incentivo all'abuso di queste sostanze e porterebbe molti cavalli inadatti all'attività agonistica a prendere parte alle competizioni.

Secondo la BEVA è un passo indietro nello sviluppo dello sport equestre. L'associazione chiede inoltre che l'adozione di regolamenti venga fondata su evidenze e nuovi studi scientifici.