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I PRECARI EXMINSAL IN STATO DI AGITAZIONE

I PRECARI EXMINSAL IN STATO DI AGITAZIONE
I veterinari precari degli uffici centrali e periferici dell'ex Ministero della Salute aderiscono allo stato di agitazione permanente dei veterinari, medici, chimici e farmacisti precari, indetto dal sindacato FLP, a partire da oggi. "Biosicurezza a rischio". "I contratti scadranno tra pochi mesi e la biosicurezza in Italia sarà a rischio". I veterinari precari degli uffici centrali e periferici dell'ex Ministero della Salute aderiscono allo stato di agitazione permanente dei veterinari, medici, chimici e farmacisti precari, indetto dal sindacato FLP, a partire da oggi, 20 ottobre 2008, che porterà notevoli disagi e disservizi al sistema dei controlli sanitari in Italia. "Grazie alle "efficienti quanto efficaci" misure di razionalizzazione della spesa del ministro della funzione pubblica- si legge nel comunicato- i veterinari dell'ex ministero della salute saranno lasciati a casa".

I tecnici professionisti precari - prosegue la nota- hanno sempre dimostrato grande senso di responsabilità, ma ora sono stanchi di continue promesse politiche, sindacali ed amministrative; per decenni hanno svolto con impegno e professionalità un ruolo fondamentale di prevenzione, vigilando costantemente sulla regolarità e sulla conformità sanitaria delle merci di origine animale introdotte in Italia e destinate al consumo umano, assicurando un adeguato livello di biosicurezza per tutta la popolazione.

L'approvazione dell'articolo 37 bis del DDL 1441 quarter cancella tutti gli emendamenti già approvati nelle precedenti finanziarie per la stabilizzazione dei precari, ma in ogni caso nessun Governo ha mai accettato i numerosi emendamenti, presentati da entrambi gli schieramenti politici, a favore dei veterinari precari ministeriali. Nello stesso articolo si esclude inoltre la possibilità di rinnovare i contratti a tempo determinato. L'unica possibilità prospettata dall'Amministrazione è un ipotetico concorso per pochissimi posti, nonostante il blocco dei turn-over e piante organiche insufficienti alle reali esigenze organizzative, lasciando la maggioranza dei precari senza alcuna prospettiva di lavoro dopo anche più di quindici anni di servizio.

"In questi giorni - dicono i veterinari in agitazione- numerosi politici hanno lodato e si sono vantati dell'elevata efficacia dei controlli italiani alle frontiere e negli scambi comunitari. Sono sempre i veterinari precari a lavorare in prima linea nei porti, aeroporti e negli uffici centrali e periferici per prevenire, controllare e reprimere tutte le forme di rischio a tutela della salute pubblica, sia che si tratti di emergenza BSE, influenza aviaria , diossina o l'attualissima melamina. Grazie al loro quotidiano impegno di vigilanza, l'Italia può pregiarsi di essere la prima in Europa come numero di segnalazioni nel sistema di Allerta europeo per gli alimenti ed i mangimi. Sono sempre loro che, con i loro quotidiani controlli, portano all'erario dello Stato circa 25 milioni di euro annui".

I veterinari precari oltre ad entrare in stato di agitazione, annunciano che "aderiranno anche a tutti gli scioperi indetti appositamente in loro sostegno e si riservano forme di protesta anche estrema".