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ISTRUTTORIA ANTITRUST:NORME UE INVIOLATE

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Per il Garante della Concorrenza, le tariffe minime e la Legge 175/92 sulla pubblicità sanitaria espongo la FNOVI e l’Ordine di Torino a violazioni delle norme sulla concorrenza contenute nel Trattato Europeo. Ma una recente massima della Corte di Cassazione “scagiona” la Legge 175 del 1992 negando che i limiti alla pubblicità in materia sanitaria, posti dalla legislazione nazionale, contrastino con la normativa comunitaria: in ordine al preteso contrasto della L. n. 175 del 1992, con la disciplina comunitaria della concorrenza, va rilevato che la citata normativa è volta a regolare la pubblicità sanitaria prevedendo limiti e controlli al fine di evitarne l'esercizio scorretto, e di una disciplina siffatta non può certamente predicarsi l'effetto di falsare il gioco della concorrenza, essendo al contrario tesa ad assicurarne il rispetto. E sempre secondo il diritto comunitario l’assetto regolamentare di tipo ordinistico e deontologico non è censurabille. In questo caso, in soccorso degli ordini veterinari arriva niente meno che l’On Stefano Zappalà che invita a tenere presente la Direttiva 36/2005, che contiene precisi riconoscimenti nei riguardi delle professioni regolamentate là dove recita: “ “L'esercizio della professione negli Stati membri può essere oggetto, a norma del trattato, di specifici limiti legali sulla base della legislazione nazionale e sulle disposizioni di legge stabilite autonomamente, nell'ambito di tale contesto, dai rispettivi organismi professionali rappresentativi, salvaguardando e sviluppando la loro professionalità e la qualità del servizio e la riservatezza dei rapporti con i clienti . La presente direttiva non pregiudica le misure necessarie a garantire un elevato grado di tutela della salute e deiconsumatori”. E’ lo stesso principio secondo il quale il Parlamento Europeo ha depennato le professioni dalla Direttiva Bolkstein, la direttiva in via di emanazione che regolamenterà la libera circolazione dei servizi. E che ha definitivamente stralciato le professioni dall’ambito normativo delle “imprese”. A conclusione delle sue argomentazioni ( pubblicate integralmente sul numero 23/2006 di Professione Veterinaria) l’On Zappalà è molto chiaro: veterinari, regalate una copia della Direttiva 36 all’Antitrust.