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UNIONE, PROGRAMMA PER LA VETERINARIA

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Dal Programma di Governo 2006-2011 dell’Unione:

Professioni sanitarie
Il sistema del welfare è oggi in grande sofferenza a causa dell'incapacità di rispondere a una domanda di salute sempre più esigente, personalizzata, di qualità, a sua volta aggravata dai seguenti fattori: inadeguatezza del sistema della formazione del personale sanitario, sia sul versante universitario che in quello dell’aggiornamento permanente, e di quello della ricerca. Vogliamo restituire fiducia nel sistema a tutte le professioni sanitarie;contrastare la precarizzazione dei rapporti di lavoro e superare il blocco delle assunzioni. La qualità del sistema ha bisogno di professionalità, continuità assistenziale, carichi di lavoro adeguati.

Ordini
Come interventi di legge costituzionale proponiamo una migliore definizione delle materie di esclusiva competenza statale, che ricomprenda l’ordinamento delle professioni. La nuova economia deve valorizzare tutte le capacità personali
e imprenditoriali di cui è ricco il nostro paese. Combattere le rendite e le protezioni indebite aprendo a una concorrenza regolata che è cosa diversa dal libero mercato, è necessario per ridurre i costi che danneggiano la competitività dei nostri prodotti e peggiorano le condizioni di vita dei cittadini aumentando i prezzi di beni e servizi.
Pur riconoscendo la necessità di mantenere una regolazione ordinistica per le professioni che rispondono a questi requisiti, sulla base del cosiddetto sistema duale riteniamo sarebbero necessarie le seguenti misure di liberalizzazione:
- consentire che le attività meno complesse siano svolte liberamente anche da non iscritti agli ordini professionali, come in molti paesi europei; a tal fine riconoscere le nuove professioni e le loro associazioni;
- consentire che nel caso di prestazioni complesse risulti ammesso ad operare un numero di professionisti adeguato alle esigenze della domanda e non predeterminato autoritativamente (esistono molti più farmacisti abilitati che non farmacie con la licenza commerciale);
- abolire le tariffe minime, tranne casi limitati alle attività riservate e il divieto di pubblicità e di informazione al pubblico;
- consentire la fornitura di servizi multidisciplinari e interprofessionali da parte di professionisti associati o di società di professionisti;
- affidare agli ordini professionali le funzioni di formazione dei loro associati e la fissazione di standard di qualità dei servizi (una sorta di rating);
In generale, crediamo che una maggiore concorrenza nel settore possa ampliare il mercato di questi servizi e meglio incontrare sia le esigenze dei consumatori, sia l’accesso alle professioni da parte dei giovani laureati.

Fisco e Previdenza
Confermare il rispetto dell'autonomia finanziaria e gestionale delle Casse di Previdenza privatizzate.
Ci appare indispensabile combattere a fondo, con misure preventive e repressive, la piaga del lavoro nero, anche con studi di settore e appositi indici di congruità. Il lavoro nero e irregolare, oltre a rappresentare una grave lesione ei diritti del lavoro, è anche causa di concorrenza sleale e di evasione fiscale e contributiva.

Università
Puntiamo a investire sulla formazione, correggendo le arretratezze del sistema universitario, ancora troppo sganciato dalle esigenze del sistema sanitario nazionale; modificare la formazione degli specialisti, che vivono in una condizione professionale, sociale ed economica inaccettabile; costruire un collegamento virtuoso tra il mondo della ricerca, la formazione universitaria e le strutture del sistema sanitario nazionale. Per rovesciare le dinamiche di uno scenario negativo, occorre accelerare la convergenza europea del sistema italiano delle università e della ricerca e insieme recuperare gli squilibri interni ed esterni dell’Italia, puntando sulla generalizzazione delle buone pratiche già esistenti. Occorre mettere le università e gli enti di ricerca in grado di tenere il passo con una società globalizzata e della conoscenza. In questo modo essi potranno diventare la chiave di volta del rilancio del Paese.
Anche per la nostra posizione geopolitica e per affrontare positivamente i problemi dell’immigrazione, l’Unione si impegna a fare delle università italiane un polo d’attrazione per la formazione dei giovani e dei ricercatori, soprattutto nelle discipline umanistiche, scientifiche e tecnologiche di maggior tradizione e prestigio, in particolare per coloro che provengono dal bacino del Mediterraneo e da Paesi emergenti.
Promozione della qualità in tutti gli atenei, tramite una valutazione continua ed efficace, e lo sviluppo dell’eccellenza nelle migliori esperienze in atto nel sistema università - enti di ricerca. In questa prospettiva strategica si tratta di operare aumentare, sia nei corsi di laurea che di laurea magistrale, il numero dei laureati e delle laureate di qualità e con buone prospettive di occupabilità, recuperando gli squilibri territoriali e di genere e puntando a stimolare decisamente le lauree in discipline scientifico- tecnologiche anche in relazione al rilancio o alla creazione di distretti tecnologici collegati con le università e con gli enti di ricerca;

Agricoltura
Dobbiamo perseguire una nuova qualità nel governo del settore agricolo, attraverso:
- la costituzione di un "Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali" e la promozione di una nuova concertazione tra le forze della società, delle imprese e dei lavoratori del settore, anche attraverso la ridefinizione della composizione del Tavolo Agroalimentare;
-la costituzione di un’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Alimentare;
- il riordino degli Enti tecnico-strumentali vigilati dal Ministero delle politiche agricole e forestali (AGEA, ISMEA, CRA, UNIRE, INEA, INRAN).
-affermare che una corretta tutela della concorrenza risiede nella difesa dei marchi di denominazione di origine (DOP e IGP) nei mercati extra Ue, nel rispetto delle regole comunitarie sulla sicurezza alimentare, sulle legislazioni sociali, sulla sostenibilità ambientale e sul benessere animale anche da parte dei prodotti importati dai paesi extra Ue;

Prevenzione
Il verificarsi in maniera sempre più frequente di casi come l’influenza aviaria, di alimenti alterati da agenti inquinanti sia nel ciclo biologico sia nella trasformazione, con l’insorgenza di relative patologie, pongono il problema della sicurezza alimentare al centro delle nostre società globalizzate interrogando tutti i sistemi sanitari nazionali. Occorre fronteggiare questi problemi non più in una ottica emergenziale ma in un contesto di attenzione e prevenzione.
Tutto ciò deve avvenire con un adeguato piano di investimenti in sicurezza alimentare valorizzando e potenziando il personale qualificato del SSN a partire dai veterinari con un coinvolgimento degli operatori agricoli e industriali che operano nel settore e degli Istituti Zooprofilattici (IZPS) nell’ambito di azioni strategiche di sorveglianza e controllo coordinate in ambito europeo.

Tutela animale
L’introduzione in Costituzione della tutela dell’ambiente può costituire una più solida base giuridica per l’elaborazione di adeguate politiche in materia. Riteniamo inoltre importanti - con riferimento a quanto esplicitamente previsto dal Trattato per la Costituzione europea - adeguati meccanismi di tutela dei diritti degli animali come esseri senzienti. Alla luce della nuova e crescente sensibilità nei confronti degli animali, ci impegniamo affinchè il nostro rapporto con essi sia il più informato, solidale e rispettoso nello spirito della “dichiarazione universale dei diritti dell’animale” Unesco.

Benessere animale
In linea con la più recente normativa comunitaria, proponiamo di rivedere la normativa sul benessere degli animali negli allevamenti, stabilendo rigidi principi etologici per salvaguardare il benessere di tutti gli animali utilizzati dall'industria zootecnica durante l'allevamento, il trasporto e la macellazione, prevedendo efficaci strumenti di controllo e monitoraggio.

Sperimentazione
In linea con la normativa comunitaria ed alla luce dei più recenti studi scientifici in materia, occorre promuovere e favorire la ricerca effettuata con metodi alternativi all'utilizzo di animali e progressivamente abolire la ricerca e la sperimentazione che ne facciano ancora uso.

Ambiente e territorio
La biodiversità è insidiata dalla diffusione dell’inquinamento, dalla compromissione, degli habitat naturali che mettono in pericolo numerose specie vegetali ed animali rischiando in tal modo di compromettere il grande patrimonio naturale del nostro Paese. La legge n.394 del 1991 ha permesso un importante sviluppo di aree naturali protette (parchi nazionali, regionali, riserve naturali e marine) che contribuiscono alla tutela della biodiversità, della qualità degli ecosistemi e di numerosi paesaggi, nonché di valori culturali storici ed antropologici di grandissimo rilievo non solo nazionale. Per quanto riguarda l’attività venatoria proponiamo la difesa e la piena applicazione della legge n. 157 del 1992, il rispetto delle direttive comunitarie in materia di caccia. (fonte: unioneweb.it)