I fatti riportati dalle cronache di questi giorni riguardo al furto di animali da laboratorio meritano alcune considerazioni che vanno al di là del pur lecito dibattito sulla presunta inutilità della sperimentazione animale. A proporle è la SIVAL, Società Italiana Veterinari per Animali da Laboratorio, che commenta il blitz al Dipartimento di Farmacologia della Statale di Milano dove alcuni giorni fa vennero portati via 10 beagle, 50 topi, 20 ratti e 12 conigli a tre dei quali era stato iniettato il virus vaccinico per il primo vaccino contro il vaiolo. Ne seguì un allarme sanitario da parte della ASL Città di Milano che informava la cittadinanza su come individuare i tre conigli (riconoscibili da un tatuaggio all'interno dell'orecchio destro recante i numeri 8 o 9 o 10) e la inviatava ad “astenersi da qualsiasi contatto e di avvertire immediatamente il comando di polizia locale di Milano”. Il Presidente della SIVAL, Massenzio Fornasier, spiega che “ L’utilizzo di animali ai fini di ricerca ed altri a scopi scientifici e’ una attivita’ regolata da una legge dello Stato italiano che recepisce in maniera piu’ restrittiva la normativa comunitaria in vigore e comune a tutti i paesi dell’Unione Europea. La vigilanza sulla corretta applicazione della normativa e’, secondo la norma in vigore, attribuita a differenti organismi, (Ministero della salute, ASL, Comune, Prefetture) a seconda dello specifico settore di competenza. La sperimentazione animale e’ non solo consentita ma e’ richiesta per legge in tutti gli stati del mondo. Ciascuno di noi - prosegue Fornasier- ha le proprie convinzioni sulla reale necessita’/opportunita’ di attenersi a qualsiasi tipo di regola ma il principio fondamentale della convivenza civile e’ che la contestazione di qualsiasi norma non puo’ essere condotta con metodi illegali. Molto piu’ semplicemente, la contestazione della sperimentazione potrebbe essere fatta chiedendo controlli puntuali ed efficaci, sollevare questioni irrisolte o non adeguatamente regolamentate, proporre delle soluzioni alternative nelle sedi opportune, ad esempio quelle legislative. Alcuni lo hanno fatto”.
La SIVAL ricorda come la XIV Legislatura si sia conclusa senza poter vedere completato l’iter di approvazione parlamentare di una nuova normativa sulla sperimentazione animale (Pdl 5442). In quel documento, faticosamente elaborato al tavolo del comitato promosso dall’On. Schmidt tenendo conto dei punti di vista dei diversi settori coinvolti (ricercatori, industria, autorita’ regolatorie associazioni protezionistiche e non ultimi i veterinari) molte delle istanze finalizzate ad una migliore tutela degli animali dedicati all’attivita’ di ricerca sono state recepite e formalizzate in maniera propositiva.
“ Operare alla luce del sole - dichiara il Presidente della SIVAL - significa questo: promuovere delle iniziative finalizzate al sostegno delle proprie idee ma anche accettare il confronto ed essere disposti a trovare un punto di equilibrio. Azioni come quella riportate dalle cronache sono tristemente note e, di volta in volta, hanno riguardato diversi settori dell’allevamento animale (alimentare, venatorio, esotici, etc.). I risultati di azioni come queste sono sempre stati disastrosi: per gli animali stessi, per l’ambiente, per gli interessi della collettivita’ e l’incolumita’ stessa delle persone. In alcuni paesi, le autorita’ giudiziarie stanno cominciando a realizzare la pericolosita’ sociale di queste azioni e dei loro responsabili, che hanno come unico interesse far prevalere il proprio punto di vista, al di la’ di ogni ragionevole limite.Chi e’ davvero interessato a fare qualcosa di concreto per migliorare la tutela degli animali da laboratorio ha un’opportunita’, sollecitare il nuovo Parlamento a riprendere l’iter della proposta di legge Schmidt e fare in modo che questi episodi siano solo uno spiacevole ricordo”.